Marcolini studia l’attacco Insieme a Meggiorini Djordjevic prima scelta

Non è tra i convocati per il match di stasera con l’Empoli, Stepinski. A oggi, per il Chievo, il polacco è un attaccante declinato al passato. «Peccato per la squadra e per lui. Aveva lavorato bene. Vedremo cosa succede, se va via o se resta: in quest’ultimo caso, dovrà riconquistarsi tutto. Intanto pensiamo a riprenderci, contro l’Empoli, i punti lasciati a Perugia». Così Michele Marcolini, che contro la corazzata di Bucchi, al Bentegodi (si gioca alle 21) darà probabilmente spazio, in avanti, a Djordjevic — che viene da quattro gol in tre anni, l’ultimo alla Fiorentina il 27 gennaio scorso — in coppia con Meggiorini. In campo, contro i toscani, qualcosa di diverso rispetto al debutto (con sconfitta) di Perugia si vedrà. In difesa, con capitan Cesar ancora senza i 90’ nelle gambe, il francese

Leverbe rischia il posto dopo gli imbarazzi del Curi (i due rigori decisivi trasformati da

Iemmello) e sul finlandese

Vaisanen, arrivato dalla Spal in cambio di Tomovic, Marcolini dice: «È un Nazionale, sveglio, dotato fisicamente, buona personalità. Sarebbe più abituato a giocare nella difesa a 5, e non lavora col gruppo da tanto. Ma è disponibile, nel caso, per partire dall’inizio». Anche la mediana sarà meno «leggera», rispetto a cinque giorni orsono, nel senso che Segre convince, dà peso al reparto e può scalzare Garritano. Di là, un Empoli che punta alla promozione e alla «prima», con la Juve Stabia, l’ha risolta in extremis, 2-1, grazie a un contestato rigore. Il caso-Stepinski, tornando alla cornice del match, è solo l’ultima di una serie di magagne (vedi Vignato, vicinissimo alla Samp) che il Chievo si trascina in questo mercato alle ultime curve. Un mercato che dovrà fornire a Marcolini almeno un terzino destro puro e in aggiunta un uomo d’area. «La testa è sull’Empoli, poi, chiaro, non vedo l’ora che arrivi lunedì», ammette Marcolini, ansioso di avere una rosa certa, e di poter scegliere solo secondo logiche di campo.