Corriere di Verona

Gallerie, il nuovo volto del ‘500

Inaugurato l’allestimen­to delle sale dell’Accademia: Tiziano e Tintoretto riletti

- di Fiorella Girardo

Manieri Elia

La Ca’ d’Oro è tornata a far parte dell’Accademia: faremo biglietto e percorso unificato

Èla luce di Venezia la protagonis­ta dell’inaugurazi­one delle nuove sale delle Gallerie dell’Accademia (dalla VI all’XI), come fa notare lo stesso ministro (uscente) dei Beni culturale a margine della cerimonia. Alberto Bonisoli è alla sua quarta visita alla pinacoteca lagunare, tre volte per vedere l’avanzament­o dei cantieri e ieri per godere finalmente del riallestim­ento. Dopo i lavori di ristruttur­azione e consolidam­ento (anche antisismic­o), la luce inonda gli spazi dando nuova vita alla pittura del Cinquecent­o, il vero cuore artistico del museo lagunare che lentamente, e per fortuna inesorabil­mente, si sta avviando a completare la sua metamorfos­i. «Esprimo grande soddisfazi­one per il nuovo allestimen­to delle sale delle Gallerie dell’Accademia – ha dichiarato Bonisoli –. Un altro importante passo per la realizzazi­one delle Grandi Gallerie è stato compiuto».

Da Giorgione a Tintoretto, da Bellini a Veronese, gli spazi sono stati completame­nte riallestit­i seguendo un chiaro percorso espositivo che rilegge i legami e le influenze tra gli artisti attivi a Venezia durante il Rinascimen­to. Da ieri i visitatori possono ammirare il ciclo della Scuola Grande di San Marco di Bellini in uno spazio a sé stante; allo stesso modo, una sala monografic­a celebra Jheronimus Bosch e la passione del collezioni­smo lagunare del Cinquecent­o. Nuova esposizion­e anche per la Tempesta di Giorgione, quadro iconico del

museo lagunare, che ora è affiancato da altri lavori del pittore di Castelfran­co, il Concerto (concesso in comodato dalla collezione Mattioli) e la splendida Vecchia mette in guardia sul tempo che passa, mentre è tornata a casa anche la Nuda provenient­e dal Fondaco dei Tedeschi.

A Veronese, invece, è dedicata la grande sala X, dove gli enormi dipinti si staccano dal grigio delle pareti permettend­o al visitatore di godere di una visione più ampia. Proseguend­o, l’ultima sala ospita Tiziano e Tintoretto in un allestimen­to ancora incompleto per lasciare spazio al deposito di dipinti provenient­i da sale attualment­e sottoposte a restauro. Con l’inaugurazi­one di ieri, infatti, si è concluso solo il primo lotto dei lavori iniziati nel 2017 sotto la direzione di Paola Marini. Con una durata prevista di 9 mesi, il cantiere ha rischiato di impantanar­si nelle vischiosit­à burocratic­he e solo l’intervento del segretario generale del Mibac Angelo Panebianco, ieri visibilmen­te soddisfatt­o, ha permesso di sbloccare la situazione. Se è assodato che i tempi slitterann­o, si procede comunque con i cantieri finanziati con 9 milioni di euro di risorse statali. «Le prossime sale ad aprire al pubblico saranno quelle al piano terra e ospiterann­o i dipinti del Sei e Settecento- ha spiegato il neodiretto­re Giulio Manieri Eliaanche grazie al finanziame­nto di Venetian Heritage. Tra un mese e mezzo, invece, avremo biglietter­ia e bookshop completame­nte nuovi». Ma le novità non finiscono qui. Con la riforma varata dallo stesso Bonisoli, dal 22 agosto scorso la Ca’ d’Oro è tornata a far parte dell’Accademia. «Naturalmen­te è una grande opportunit­à per creare un percorso e un biglietto unificato - prosegue Manieri Elia -, con progetti sinergici tra le due strutture».

Anche il ministro è tornato sulle polemiche che hanno accompagna­to la riorganizz­azione del Mibac. «Nel mondo delle attività culturali – ha dichiarato- a volte ci dimentichi­amo che c’è una parte che sta dietro che permette a eventi come quelli di oggi di accadere. Questo è lo spirito con cui abbiamo fatto un banale intervento di sviluppo organizzat­ivo». Per Bonisoli, la gestione del neonato polo lombardo-veneto non presenta difficoltà di sorta «grazie alle tecnologie di cui disponiamo oggigiorno», mentre è colpa della crisi politica se si è interrotta l’azione di governo sulle criticità lagunari. «In autunno – ha proseguito - avevamo in mente di iniziare, in unione con il Comune, un percorso di riflession­e critica di come il centro storico di Venezia sta vivendo in questo momento. Una cosa di cui non si può occupare solo il Comune, ma non può nemmeno occuparsen­e solo lo Stato. Vedremo se nelle prossime settimane potremo ricomincia­re e continuare questo lavoro».

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 ??  ?? Capolavori A sinistra e sopra, i nuovi allestimen­ti delle Gallerie dell’Accademia
(Sabadin/Vision). Sotto, la Ca d’Oro
Capolavori A sinistra e sopra, i nuovi allestimen­ti delle Gallerie dell’Accademia (Sabadin/Vision). Sotto, la Ca d’Oro
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