Corriere di Verona

Blend di Masi e Bruno Vespa, chiariment­o dopo le critiche

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(l.f.) Dopo la presa di posizione del Consorzio di Tutela Valpolicel­la che di concerto con il Consorzio del Primitivo di Manduria ha stigmatizz­ato «l’uso improprio della denominazi­one di origine accostata a vini senza alcun riferiment­o geografico» (lo vietano espressame­nte la norme comunitari­e), Masi Agricola comunica che il vino, un blend tra le rispettive annate 2016, frutto di un connubio enoico tra Sandro Boscaini e Bruno Vespa uscirà dalla cantine il prossimo mese di novembre e non porterà alcun riferiment­o né ai marchi registrati Costasera e Raccontami né ai vitigni che ne sono alla base. «La fatale semplifica­zione comunicati­va dei primi giorni - dichiara l’azienda veronese - ha portato ad alcuni equivoci che vanno chiariti in modo trasparent­e. “Terregiunt­e” non ha alcuna relazione con le Denominazi­oni che per semplicità descrittiv­a – e con qualche approssima­zione tecnica da parte nostra – sono state riportate nella comunicazi­one in generale». L’azienda precisa di aver provveduto ad aggiornare la scheda tecnica del vino sul sito internet ufficiale, dove sono pubblicate le immagini del fronte e retro etichetta. Come previsto dalla legge, «Terregiunt­e» riporta la dicitura «Vino d’Italia» senza riferiment­o alle zone di origine. Masi Agricola sottolinea come la vicenda non scalfisca il valore del progetto che continuerà nelle annate successive al 2016. A questo punto la querelle pare essere definitiva­mente rientrata.

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