Corriere di Verona

Arsenale, nuove analisi sui terreni

Il Comune vuole evitare il rischio di chiusura dei giardini durante i lavori

- Aldegheri

Partono nuove e più approfondi­te analisi sul possibile inquinamen­to di terreno all’interno dell’Arsenale di Borgo Trento. La giunta comunale ha dato incarico ai tecnici di «procedere, per l’area Est del primo cortile lato Adige, ad un’ulteriore indagine specifica in modo da stabilire con maggior precisione le caratteris­tiche chimiche dei terreni superficia­li e procedere con un’analisi del rischio più mirata all’attuale uso delle aree».

Partono nuove e più approfondi­te analisi sul possibile inquinamen­to di terreno all’interno dell’Arsenale di Borgo Trento. Senza alcun allarmismo, ma con la necessaria prudenza, la giunta comunale ha dato incarico ai tecnici di «procedere, per l’area Est del primo cortile lato Adige, ad un’ulteriore indagine specifica in modo da stabilire con maggior precisione le caratteris­tiche chimiche dei terreni superficia­li e procedere con un’analisi del rischio più mirata all’attuale uso delle aree».

La vicenda si trascina da anni. L’Arpav (l’Agenzia regionale per la protezione ambientale) aveva consegnato il 27 luglio scorso i risultati dei rilevament­i effettuati. Ma il Comune ha deciso di approfondi­rle, dando indicazion­e di prelevare ed analizzare altri due campioni del terreno, scavati rispettiva­mente a 50 centimetri e ad un metro di profondità.Nei mesi scorsi erano state effettuate carotature esterne ed interne agli edifici del grande complesso asburgico, ma quelle che più interessan­o sono adesso quelle esterne, ed il motivo è chiaro: durante i futuri lavori di restauro e riuso, a cantieri aperti, l’intenzione di Palazzo Barbieri è quella di mantenere fruibili i giardini e i vialetti da parte dei cittadini (e quindi di molti bambini), ed è ovvia l’attenzione necessaria per evitare qualsiasi anche piccolo rischio per i frequentat­ori. Ricordiamo che sul tema erano esplose molte polemiche quando, nel settembre 2016, alcune parti di terreno erano state transennat­e a causa della contaminaz­ione del suolo, dove erano stati ritrovati elementi come piombo, cadmio e antimonio.

Quindici mesi dopo, le polemiche si erano riaperte sullo stesso tema, anche se a parti politiche mutate (nel 2016 era stato il Pd a mettere sotto accusa la giunta Tosi mentre nel 2017 erano stati i tosiani a puntare il dito contro la giunta Sboarina sulla necessità di bonificare l’area). Nei mesi successivi, l’assessore all’Urbanistic­a, Ilaria Segala, aveva spiegato come sarebbe andata avanti la bonifica dei terreni (costosa ma indispensa­bile), fino alla profondità di almeno un metro. Adesso le analisi si sono concluse, ma la giunta, per prudenza, ha deciso appunto di chiederne altre.

Nel frattempo, entro questa settimana (o al massimo entro lunedì 9 settembre) la ditta Politecnic­a dovrà consegnare il progetto definitivo per il rifaciment­o dei tetti di tutti gli edifici esistenti. Su quel progetto c’è già stato un incontro con la Sovrintend­enza che non ha sollevato problemi rilevanti. Una curiosità: coi nuovi tetti si tornerà ad utilizzare le cadute pluviali originali, che nel corso degli anni erano state sostituite coi normali tubi per la caduta dell’acqua piovana, ovviamente falsi rispetto alle edificazio­ni asburgiche.Sarà inoltre importante anche la risistemaz­ione delle parti a suo tempo crollate per cui, tra l’altro, già nel 2014 si era resa inagibile la sede dell’Archivio del settore Edilizia privata del Comune.

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Ulteriori accertamen­ti L’ex Arsenale, che sarà oggetto di un piano di recupero

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