Gli undici palazzi a San Rocchetto, partita riaperta
E intanto nasce l’ipotesi di un taglio della cubatura
Le battaglie sull’urbanistica non finiscono mai ma adesso alcune tra le scelte più importanti sembrano essere più nelle mani dei giudici che in quelle degli amministratori. Si riapre infatti, dopo una sentenza del Tribunale amministrativo regionale, la vicenda delle nuove costruzioni a San Rocchetto, sulle colline di Quinzano. Ancora davanti al Tar è poi un’altra grande lottizzazione, quella nell’area ex Cardi a Chievo. Ed è imminente, infine, la sentenza (sempre del Tar) sull’insediamento di un grande centro commerciale in località La Cercola, a San Michele Extra.
A San Rocchetto l’iter era stato da…montagne russe: l’impresa punta alla costruzione di 11 palazzi da 5 piani ciascuno. Il progetto era stato però cancellato dalla Variante 23, ma il Tar l’ha fatto riammettere. E l’altro giorno, Palazzo Barbieri ha dovuto riaprirne l’iter, dando un mese di tempo ai cittadini per presentare le relative osservazioni. Sul tema sarà battaglia in consiglio comunale, dove ora si voterà la Variante urbanistica 23. Michele Bertucco (Sinistra in Comune) attacca la giunta Sboarina («Che – dice - brilla per immobilità, visto che non ha ancora reso noto se intenda presentare controricorso al Consiglio di Stato») ed annuncia che proprio nella Variante 23 è pronto un emendamento, scritto dagli uffici, diretto a tagliare cubatura e superfici del Pua San Rocchetto, con una mossa – sostiene il consigliere - che rischia di complicare ulteriormente la questione, anziché risolverla.
Una seconda vicenda, quella della lottizzazione al Chievo, è pur’essa davanti al Tar , come abbiamo scritto domenica scorsa: l’Immobiliare Berardi, la cui proposta era stata dichiarata decaduta dopo la scoperta di una fidejussione falsa, ha infatti presentato ricorso ai magistrati amministrativi. Ma intanto Bertucco «suggerisce» una nuova mossa alla giunta, affermando che «la presentazione di una fidejussione falsa non costituisce un vizio sanabile per via amministrativa, ma un illecito di natura penale che va segnalato alla Procura».
Sempre dal Tar Veneto, infine, è attesa la sentenza sul centro commerciale La Cercola, a San Michele Extra, approvato dalla giunta Tosi, ma cancellato dalla giunta Sboarina. L’impresa costruttrice ha fatto ricorso appunto al Tar. E la sentenza è attesa in tempi stretti.