Fondi Russi al Carroccio, spunta il filone veronese con Eurasia e Ossipov
Spuntano risvolti veneti nell’inchiesta in corso, a Milano, sui rapporti tra la Russia di Putin e la Lega di Matteo Salvini. In un articolo sul Corriere della Sera, viene svelato parte del contenuto di un rapporto riservato della Guardia di Finanza, redatto dopo l’ormai famoso incontro del 18 ottobre all’Hotel Metropol di Mosca in cui si sarebbe parlato di un finanziamento russo da 65 milioni di euro al Carroccio. Il rapporto delle Fiamme Gialle assegnerebbe un ruolo «strategico» in materia all’associazione «Conoscere Eurasia», guidata da Antonino Fallico, presidente di Banca Intesa Mosca. Fallico, da giovane, era stato per anni esponente del Pci veronese e presidente dell’Associazione ItaliaRussia, per diventare, diversi anni dopo, uomo di primissimo piano nei rapporti economici tra Roma e Mosca, al punto da partecipare anche agli incontri di Putin prima con Berlusconi e poi con Prodi quando erano premier. La sua associazione «Conoscere Eurasia» organizza ogni anno a Verona, in Gran Guardia, un convegno che ospita esponenti autorevoli dell’economia russa e italiana. Dall’inchiesta milanese, poi, è emerso anche il nome di Oleg Ossipov, che ha gestito fino a due mesi fa la fondazione «Centro Russo di Scienza e Cultura». Ossipov è il padre di Irina Osipova, l’interprete amica di Savoini che ha seguito Salvini nei suoi viaggi in Russia e che nel 2016 fu candidata al Comune di Roma per Fratelli d’Italia. Ossipov, ha partecipato a Verona, l’11 e 12 marzo del 2018, al dodicesimo Convegno delle Associazioni dei Russi in Italia: in quella sede erano presenti, in rappresentanza delle Istituzioni, il deputato leghista veronese, Vito Comencini, e il consigliere comunale del Carroccio, Rosario Russo.