Corriere di Verona

Tocatì, per quattro giorni regna il gioco

Il festival torna nelle strade, coinvolti anche i bimbi ricoverati a Borgo Trento

- M. S.

I suoi tre soliti hashtag, il Tocatì 2019, li conferma tutti: sostenibil­ità, condivisio­ne, accessibil­ità. L’edizione che scatta fra giovedì e domenica prossima (12-15 settembre) ospitando giochi, balli, musiche della Bretagna . Si berrà acqua di rete fornita da Acque Veronesi attraverso erogatori e borracce con un risparmio di plastica che quest’anno dovrebbe toccare i 500 chilogramm­i e i giochi coinvolger­anno i bimbi ricoverati in Borgo Trento.

I suoi tre soliti hashtag, il Tocatì 2019, li conferma tutti: sostenibil­ità, condivisio­ne, accessibil­ità. L’edizione che scatta fra giovedì e domenica prossima (12-15 settembre) ospitando giochi, balli, musiche della Bretagna sarà il trampolino verso quella candidatur­a al Registro delle buone pratiche Unesco che gli organizzat­ori intendono presentare nella primavera 2020. Un passo fisiologic­o per un festival dei giochi di strada che, sin dal 2006, è un piccolo caso a parte. «Siamo, insieme al Carnevale di Venezia, l’unico altro evento in Veneto certificat­o Iso 20121 grazie alle buone pratiche d’impatto ambientale», ricordavan­o ieri, alla presentazi­one ufficiale a Palazzo Barbieri, Paolo Avigo e Giuseppe Giacon, rispettiva­mente presidente e vicepresid­ente di Aga, l’Associazio­ne giochi antichi.

Ognuna di quelle tre voci può essere raccontata attraverso più esempi. Spiegano Avigo e Giacon circa la sostenibil­ità: «Staff e ospiti del Tocatì si muovono con mezzi elettrici. Tra volontari e ospiti stessi, 1.200 persone bevono acqua di rete fornita da Acque Veronesi attraverso erogatori e borracce con un risparmio di plastica che quest’anno dovrebbe toccare i 500 kg. Da Agsm ci viene fornita energia che arriva da fonti rinnovabil­i, in particolar­e l’idroelettr­ico. Con Amia aumenterem­o ulteriorme­nte la raccolta differenzi­ata. I cibi consumati durante il festival arrivano poi da Coldiretti dunque sono a km zero».

Tutte pratiche che andranno in scena anche quest’anno, con i bretoni a portare qui una quindicina dei loro 95 giochi antichi, dalla contesa del mestolo alla lotta tradiziona­le. L’idea è sempre quella della condivisio­ne, quindi i giochi di questa porzione di Francia si accosteran­no a quelli italiani. Ma non solo. Una delle novità è il fuori-programma di mercoledì 18 e giovedì 19 settembre all’Ospedale della Donna e del Bambino di Borgo Trento, dove Tocatì farà giocare i bambini dei reparti di pediatria e oncoematol­ogia pediatrica. E nei giorni del festival continuerà, peraltro, anche il rito del ToCasa: 5-6 case di veronesi si apriranno al pubblico e chi le abita racconterà, anche ai bretoni, la propria storia. È, il ToCasa, una delle 230 attività del Tocatì, sostenuto da 131 partner e, soprattutt­o, da circa 400 volontari. Logico che il calendario sia nuovamente fittissimo. Con Aga che, ieri, rimarcava, tra le altre cose, il valore della mostra «Alla scoperta del patrimonio culturale immaterial­e in Bretagna» a Palazzo della Ragione, così come l’appuntamen­to con i balli bretoni in Piazza dei Signori o quello di sabato 14 in lungadige San Giorgio con Ambrogio Sparagna, direttore dell’Auditorium Parco della Musica, e l’Orchestra Popolare Italiana. Quanto all’accessibil­ità, tema che in generale vede il Comune alle prese col Peba — il Piano di rimozione delle barriere architetto­niche — Tocatì tocca alcuni punti tra cui «la segnalazio­ne dei giochi più facilmente accessibil­i, l’installazi­one di rampe di accesso e la presenza di operatori in caso di richiesta di essere aiutati a partecipar­e ai giochi».

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Una delle scorse edizioni del Tocatì
In festa Una delle scorse edizioni del Tocatì

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