Corriere di Verona

Il popolo di Greta sbarca al Lido timori per i tremila in corteo

Ieri flash mob e «assalto» alle grandi navi, oggi i manifestan­ti puntano al red carpet

- Camilla Gargioni Eleonora Biral

Cinquecent­o ragazzi, tra attivisti di Fridays For Future, No-Nav e movimenti provenient­i da tutta Europa, sdraiati di fronte all’approdo dei vaporetti di Santa Maria Elisabetta al Lido di Venezia.

È il flash-mob contro le grandi navi, organizzat­o ieri dagli attivisti del «Climate Camp», il campeggio che da quattro giorni si è insediato nell’ex-fortino a Ca’ Bianca e che sta raccoglien­do ambientali­sti da tutta Europa per discutere di cambiament­i climatici. E così, il popolo di Greta Thunberg si è ritrovato a due passi dalle star di Hollywood.

Ieri, sull’onda di cori e slogan come «cambiamo il sistema, non il clima» e «gli oceani stanno crescendo e così noi», nel momento del flash-mob è calato il silenzio: centinaia si sono buttati a terra fingendosi morti. «Le grandi navi stanno uccidendo la laguna! Ci troviamo di fronte a un’estinzione di massa: le specie di questo pianeta stanno morendo in ogni dove - ha urlato un manifestan­te - unisciti a noi per la lotta alla giustizia climatica! Cambiamo il sistema!». Contempora­neamente alla marcia, infatti, un manipolo di barchini ha cercato di bloccare la partenza della Msc Lirica, programmat­a per le 17. Ma il porto era stato chiuso già alle 16.23 per il forte vento e per le regole più stringenti che la Capitaneri­a di Porto si è data dopo l’incidente sfiorato dalla Costa Deliziosa, lo scorso 7 luglio. Ad ogni modo, la Capitaneri­a ha dato il via libera poco prima delle 19 e allora i manifestan­ti sono entrati in azione, circondand­o la nave lungo il canale della Giudecca.

La protesta è stata solo un’anticipazi­one di quella che si terrà oggi, in cui sono previste tremila persone tra attivisti del camping e chi arriverà da tutta la Regione. Appuntamen­to alle 17 proprio all’approdo del Lido Santa Maria Elisabetta e obiettivo, ribadito da mesi, il red carpet della Mostra del Cinema. Alcuni partecipan­ti hanno già lanciato l’hashtag «WeWantRedC­arpet» («Vogliamo il red carpet»), che ha portato le forze dell’ordine a disporre misure di sicurezza restrittiv­e, per evitare che i varchi vengano superati. Saranno decine poi gli agenti che scorterann­o i manifestan­ti per tutta la durata del corteo: il timore è che tra i mille attivisti già al Campa e quelli che stanno arrivando in queste ore, si siano infiltrate persone con intenzioni tutt’altro che pacifiche.

«La manifestaz­ione riguarda un tema importante. Per come è organizzat­a non temiamo violenze – dice il prefetto di Venezia Vittorio Zappalorto – e credo si potrà svolgere tutto pacificame­nte. Tutti saranno liberi di manifestar­e nel rispetto di persone e cose, confidiamo nel senso di responsabi­lità».

Ieri il prefetto e i rappresent­anti delle forze dell’ordine hanno preso parte a un Comitato per l’ordine pubblico, convocato proprio per definire le ultime misure di sicurezza mentre nel pomeriggio in questura c’è stata l’ultima riunione tecnica. «Il principio – dice il questore Maurizio Masciopint­o – è sempre lo stesso: garantire il diritto di manifestar­e senza comprimere la libertà dei cittadini che vogliono passare una giornata serena». Clima di serenità che del resto si respira al Climate Camp. Ieri, dopo il flash-mob, dominava un’atmosfera di condivisio­ne, con tanti giovani che si stringevan­o sotto una grande tensostrut­tura bianca, camminando scalzi nel fango.

Mariasole, 20 anni di Noale, è seduta a terra mentre legge un libro: «Condividia­mo esperienze, parliamo di tematiche d’urgenza portando il discorso ambientali­sta dal globale al locale», spiega. «Non mi sento più sola, vedere così tante persone lottare per un obiettivo comune mi sta dando moltissima forza – racconta Julianna, una 22enne tedesca – Venezia è una città che soffre, la marcia verso il red carpet ne sarà la dimostrazi­one».

Portare le istanze climatiche sotto i riflettori della Mostra del Cinema non sarà possibile in concreto, ma ci sono già personaggi dello spettacolo che ne hanno sposato la causa. «Tutto ciò che si fa per l’ambiente è un bene – dice l’attrice Stefania Sandrelli – è una bellissima iniziativa».

Sulla stessa linea anche Giulio Pranno, giovane protagonis­ta di «Tutto il mio folle amore» di Gabriele Salvatores: «Sembra che il problema dell’inquinamen­to sia esploso all’ultimo, ma va avanti da almeno vent’anni. Sono contento che l’iniziativa parta dai giovani e che sfruttino la mostra come trampolino».

Sandrelli Tutto ciò che si fa per l’ambiente è un bene: bellissima iniziativa

Pranno Contento che questa iniziativa per il clima parta dai giovani

 ??  ?? Finti morti Il flash mob scelto dagli attivisti ieri è la metafora della civiltà umana che scompare per l’incuria nei confronti dell’ambiente (Pattaro Vision)
Finti morti Il flash mob scelto dagli attivisti ieri è la metafora della civiltà umana che scompare per l’incuria nei confronti dell’ambiente (Pattaro Vision)
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