Boldrini contro Miss Italia «Format da cancellare» Ma Moretti lo difende
«Un format che andrebbe cancellato, soprattutto dal palinsesto di una televisione pubblica». Le polemiche sul ritorno in Rai di Miss Italia partite da Roma approdano a Venezia con un acceso scontro di opinioni tra due rappresentanti politiche della stessa area politica, Boldrini e Moretti.
Il ring della battaglia ideologica tra Laura Boldrini e Alessandra Moretti, ma anche l’attrice Veronica Pivetti e la giornalista Mediaset Francesca Carollo, è stato l’incontro «About Women» all’Hotel
Excelsior del Lido di Venezia, nello spazio della Fondazione Ente dello Spettacolo. Ad accendere la miccia è stata Veronica Pivetti. «Possiamo parlare di altro? - ha detto - Un format del genere non dovrebbe esistere». Men che meno sui palinsesti di una televisione pubblica, ha aggiunto la deputata Laura Boldrini, ribadendo che la decisione di mandarlo in onda non è nemmeno passata per il cda della Rai e riprendendo così l’attacco del commissario di vigilanza Michele Anzaldi (Pd). Se per Boldrini e Pivetti il programma televisivo «è una vergogna che trasmette un messaggio sbagliato, di mercificazione della donna, arcaico e deformato», per Alessandra Moretti non è così. «Dobbiamo aggiornare alcune trasmissioni – ha detto Moretti – che potrebbero diventare un veicolo per certi messaggi positivi. Le donne, anche attraverso la loro bellezza, possono trasmettere dei messaggi importanti, culturalmente forti, ad esempio contro la violenza di genere, contro il femminicidio, contro l’omicidio di identità». Due visioni ideologiche diverse, con Boldrini che afferma ed auspica la volontà di ritirare la trasmissione e Moretti che ribatte con «Lavoriamoci su». Le posizioni ferme hanno visto accendersi il dibattito: la giornalista di Mediaset Carollo ha proposto di introdurre al programma già esistenze ospiti che portino interventi educativi, comprese le esperienze delle vittime di violenza. Ma per Boldrini il programma che vede sfilare le bellezze in bikini va cancellato così com’è, senza mezzi termini. E semmai «sostituito con un concorso sul merito».
Tanto da lanciare una frecciatina che ha poi twittato sul suo profilo social: «La Rai vuole farei concorsi per le ragazze? Bene, faccia quelli per regolarizzare il personale precario che lavora in azienda, altro che quelli di bellezza».