Corriere di Verona

Ventenne violentata, due finiscono in carcere

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(d.o.) L’amico che la conosceva da tempo, una serata tranquilla da passare insieme, una terza persona che, in quell’auto, non ci doveva essere. E poi la violenza, consumata in una zona sperduta, in mezzo ai campi. Un copione che, nel mese di giugno, si è ripetuto, nel Veronese, ben due volte, a pochissimi giorni di distanza l’uno dall’altro. Dopo quasi due mesi, un arresto, operato dai carabinier­i della compagnia di Verona a seguito delle indagini coordinate dal pm Elisabetta Labate, fa emergere un nuovo caso inquietant­e: è accaduto nel capoluogo scaligero, il 19 giugno. La vittima di questa storia è una ragazza ventenne. Quella sera, un suo coetaneo, residente a Verona, le ha offerto un passaggio. Tutto concordato, tranne una cosa: nell’auto c’era anche una terza persona, un padovano un po’ più grande (ha 27 anni), che la giovane conosceva «di fama”»: in altre occasioni aveva infatti avuto a che fare con la giustizia e, in certi casi, per episodi di molestie e violenza sessuale. Si è comunque fidata, finché non si è accorta che l’auto stava svoltando verso una strada che non conosceva, in una zona disabitata. Insomma, tutto tranne che quel bar dove – come prevedeva il programma – dovevano andare a prendere una birra. Secondo quanto ha raccontato la ragazza nella denuncia, è stato a quel punto che lei ha cominciato a urlare, implorando di tornare indietro. Impossibil­e scendere: i due l’avevano caricata nella parte posteriore dell’auto dove, su quel modello, non ci sono sportelli. A questo punto, il racconto si fa agghiaccia­nte. La macchina si ferma in mezzo a un campo; il ragazzo padovano trascina la ventenne fuori, la denuda e abusa più volte di lei. Uno stupro in piena regola, secondo il capo d’imputazion­e. Durante quegli interminab­ili minuti, «l’amico» non ha fatto altro che aspettarla in auto, incurante delle urla e delle richieste d’aiuto. Solo l’arrivo di un’altra auto ha posto fine alla violenza. I due sono comunque riusciti a darsi alla fuga: le manette sono scattate per entrambi, dopo l’ordinanza emessa dal giudice per le indagini preliminar­i Luciano Gorra. Ora si trovano a Montorio e verranno interrogat­i nei prossimi giorni. Tra i precedenti del 27enne figura anche un episodio di violenza in un istituto per minori, dove ha legato e picchiato un ragazzino. La storia ha dei contorni simili a una vicenda accaduto sempre a fine giugno, al confine tra le province di Verona e di Mantova. Anche in questo caso la vittima ha poco più di vent’anni, è stata approcciat­a in discoteca e le è stato offerto un passaggio in macchina. Ma sull’auto c’erano altre persone, che hanno abusato di lei: infine è stata abbandonat­a in mezzo alla strada a Bonferraro di Sorgà. Le indagini sono tuttora in corso.

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Indagini Una pattuglia dei carabinier­i

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