Corriere di Verona

Il futuro di Amia sullo sfondo della riunione rinviata

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(l.a.) Il sindaco Federico Sboarina è rientrato ieri dalla Cina, e in mattinata, assieme ai due figli, ha fatto subito una comparsa a Palazzo Barbieri, in vista di una ripresa che si annuncia non facile. Le tensioni con la Lega non si placano, e si attende il summit dei segretari di maggioranz­a per capire fin dove potrebbe arrivare lo scontro. Ieri intanto un altro partito di maggioranz­a, Fratelli d’Italia, ha riunito il suo stato maggiore per preparare la trasferta a Roma, dove una cinquantin­a di veronesi, guidati da Ciro Maschio e Stefano Bertacco, parteciper­anno alla manifestaz­ione contro la nascita del nuovo governo. Toni durissimi di Maschio contro l’esecutivo gialloross­o, mentre Bertacco ha detto che «Verona non può aspettarsi nulla di buono». Sulle polemiche di M5S e Pd contro il suo viaggio a Roma, Maschio ha sottolinea­to di essere «tra i più presenti, sia in Parlamento che a Palazzo Barbieri». Interviene sul tema anche Michele Bertucco (Sinistra in Comune) con un secco «chi se ne importa della manifestaz­ione di FdI». Secondo Bertucco, infatti, «il punto vero della capigruppo rimandata è che probabilme­nte la maggioranz­a si presenterà senza una posizione sul futuro di Amia e si rischia che non si arrivi a una decisione sulla mozione Bonato, favorevole all’affidament­o in-house del servizio rifiuti, tema su cui si è raccolta una nuova, seppure temporanea, maggioranz­a che contraster­ebbe con l’orientamen­to del sindaco».

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