Da precari a indeterminati Continua a rafforzarsi il trend delle stabilizzazioni
Il Decreto Dignità sta continuando a produrre «effetti tangibili», che si possono leggere nell’aumento delle assunzioni a tempo indeterminato anche nei primi 6 mesi del 2019 (42.300 le trasformazioni dai contratti a termine, +66% sullo stesso periodo dello scorso anno). Ma, secondo l’agenzia regionale Veneto Lavoro, si tratta di stabilizzazioni che sarebbero comunque avvenute, sia pure in tempi più dilatati.
Sono alcune delle principali conclusioni alle quali si può giungere attraverso la lettura di «Misure», uno dei periodici rapporti dell’Osservatorio sul mercato del lavoro che, in questo caso, ha studiato sia la dinamica delle trasformazioni dei rapporti di lavoro, sia il modo in cui le aziende si sono adattate alle disposizioni entrate in vigore lo scorso autunno, su iniziativa dell’allora ministro Luigi Di Maio. Si tratta, in sostanza, di interventi volti a limitare la ripetizione dei contratti di lavoro a tempo determinato e che fissano la durata massima di tali rapporti nella medesima azienda in 24 mesi (prima erano 36), limitano il numero dei loro rinnovi (ora al massimo 4) e la durata entro la quale l’assunzione a termine può essere mantenuta, senza l’indicazione di una precisa causale che giustifichi la precarietà del legame. Ed è stato quest’ultimo, quasi sempre, il punto di svolta principale: alla scadenza del primo anno, le imprese, considerati i rischi collegati alla dichiarazione di una causale non corretta, si sono trovate di fronte al bivio di licenziare o stabilizzare il dipendente, decidendo molto spesso in quest’ultima direzione e, dunque, generando la crescita delle trasformazioni a tempo indeterminato.
Altre volte si è fatto ricorso al lavoro intermittente o stagionale, o a formule come lo staff leasing (lavoro somministrato con contratto a tempo indeterminato fra lavoratore e agenzia). Ma, tenendo anche conto delle decontribuzioni previste per le assunzioni di under 35, la conseguenza più vistosa in Veneto è stata la crescita dele trasformazioni (+40% contro il 30% massimo in passato). Durerà? Secondo i tecnici di Veneto Lavoro, «per verificare se si tratti o meno di uno spostamento strutturale e permanente sarà necessario attendere la fine dell’anno». L’assessore al lavoro, Elena Donazzan, avverte: «Manterremo alta l’attenzione rispetto agli incentivi all’occupazione e al sostegno alle imprese e marcheremo a vista l’operato del nuovo governo». (g.f.)