Corriere di Verona

Gli amici stretti per l’addio a Lucia «Di te ci mancherà ogni cosa»

Lo strazio di parenti e amici della ragazza morta nell’auto finita nel dirupo

- Barana

Una canzone, la sua canzone. Bleeding out degli Imagine Dragons risuona fuori dalla chiesa di Bosco Chiesanuov­a ad accompagna­re il feretro di Lucia. «I’ll bleed out for you» -«sanguinerò per te» – canta la band americana. Un inno a dare tutto se stessi, fino all’estremo, per chi si ama. «When the sky turns gray and everything is screaming I will reach inside just to find my heart is beating» – «quando il cielo diventa grigio e tutto urla cercherò dentro e scoprirò che il mio cuore sta battendo». Parole laiche di amore e vita, di chi sa donare e donarsi.

Questa era Lucia Corradi, la ragazza di 18 anni morta venerdì notte nell’incidente tra Malga Vigna e Contrada Tinazzo quando l’auto su cui era a bordo con cinque amici (feriti, ma non in pericolo di vita) è finita già da un dirupo: «Ragazza sorridente, generosa, combattiva, determinat­a» ricorda in chiesa il parroco di Bosco Chiesa Nuova Don Lucio Benedetti durante la celebrazio­ne. Affamata di progetti e di sogni. Creativa e talentuosa nella scrittura con il suo blog: «Brava com’eri a scrivere bellissime parole e pensieri, noi ti dedichiamo questo pensiero sapendo che tu saresti stata capace di esprimerlo meglio», dice dall’altare un amico della compagnia a nome di tutti gli altri. Ghiotta della «pasta al tonno di tua mamma», aggiunge affranta la sua amica d’infanzia Katia, che non si dà pace: «Non so ora come farò al pensiero che tu non sei più qui con me. Ti avevo promesso che presto sarei passata a trovarti, ma tu te ne sei già andata...». Ma è Marco Leso, uno dei ragazzi che era in auto con Lucia, quello che è riuscito a risalire il pendio e a chiamare i soccorsi, a commuovere tutti. Ha il volto tumefatto ed è in stampelle, raggiunge l’altare con un lento incedere che in quella visibile fatica è un manifesto vivente di coraggio e dignità. Racconta l’amica Lucia, Marco: «Spero che da lassù tu ora possa fare quel viaggio sulla Route 66 che sognavi da sempre e di cui ci raccontavi nelle tante serata passate assieme. Ti vogliamo bene Lucia, di te ci mancherà ogni cosa». È in quel frangente che tutti i presenti si liberano spontaneam­ente in un applauso di commozione, affetto e condivisio­ne.

Un applauso che è un abbraccio a Lucia. Ieri Bosco Chiesa Nuova le si è stretta attorno per l’ultimo saluto. Una comunità intera afflitta da un dolore atroce. Chiesa stipata, un migliaio di persone dentro, oltre duecento sul piazzale. Lutto cittadino, negozi e bar chiusi, nessuno per le strade. Il bar Centrale - ritrovo di Lucia e dei suoi amici e dove lavora Arianna Vinco, una delle ragazze che era dentro la Subaru scivolata nella scarpata - sulla serranda ha affisso un biglietto scritto con un pennarello viola. È emblematic­o: «Oggi il bar rimarrà chiuso. Con il cuore pieno di dolore siamo sicuri che ci capirete».

L’atmosfera, quasi spettrale nel paese, è calda, commossa, composta e molto intima nella chiesa di San Benedetto e San Tomaso Apostolo. Ci sono i compagni di classe di Lucia, i ragazzi del Liceo Copernico di Verona, la scuola che Lucia frequentav­a e in cui ieri avrebbe dovuto cominciare il suo ultimo anno. Si scorgono i colleghi de La Baita, l’osteria vicina al Palaghiacc­io dove Lucia ha lavorato nella stagione estiva appena conclusa. Folta anche una rap

Chiesa gremita Mille persone dentro, duecento rimaste fuori per l’ultimo saluto alla ragazza

Il ricordo di Marco Leso Spero che da lassù tu ora possa fare quel viaggio sulla Route 66 che sognavi da sempre di cui ci raccontavi nelle tante sere assieme. Ti vogliamo bene, di te ci mancherà ogni cosa

presentanz­a del 118 dell’ospedale di San Bonifacio - dove lavora il papà di uno dei sei ragazzi che erano in auto con Lucia - e dei carabinier­i di Bosco. E un mare di persone di ogni età. Tutte per Lucia. Lucia che «non è un ricordo, ma una presenza viva» dice Don Lucio dal pulpito. «Una tempesta si è abbattuta sulla nostra vita, nella vita della famiglia di Lucia e nella nostra comunità. Una tempesta violenta che ci lascia sconcertat­i» rimarca il parroco. Il quale, tuttavia, commentand­o la liturgia di San Paolo, spiega che «sarebbe triste se dovessimo condivider­e solo dolore, siamo qui per qualcos’altro, per qualcun altro, qualcuno che ha fatto un’esperienza di morte ma anche di resurrezio­ne. Oggi la fede ci dice che c’è un amore più grande del nostro, l’amore di Dio che sa durare per sempre». Quindi «oggi soffriamo per una vita che giudichiam­o troppo velocement­e scappata alla terra, ma noi siamo qui per ravvivare la certezza che Lucia è con Dio. Lucia ora è là che sorride con Dio e gli chiede di dare sicurezza alla sua famiglia e ai suoi amici. Lucia non è un ricordo, ma una presenza viva che ci aiuterà a vivere in profondità». Don Lucio a conclusion­e dell’orazione ha ricordato e mandato un augurio di pronta guarigione agli altri ragazzi coinvolti nel tragico incidente: Mattia Pretto, Federico Valbusa, Arianna Vinco, Sabrina Baltieri e Marco Leso.

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(foto Sartori) Dolore Il feretro di Lucia Corradi all’arrivo nella chiesa di Bosco, gremita da oltre mille persone per l’addio alla ragazza morta nell’incidente di venerdì notte
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