Lite per un affare di droga Decapita il gatto del rivale
Nei guai un 32enne di Arcole. La scoperta con le indagini sull’intimidazione
Un gatto con la testa mozzata vicino all’ingresso di casa. È proprio da questo macabro ritrovamento toccato nelle settimane scorse ad un 23enne di nazionalità senegalese che i carabinieri di Lonigo hanno fatto scattare le indagini. Chiarendo come quell’inquietante messaggio intimidatorio fosse legato anche alla droga.
Che l’animale era stato «sacrificato», decapitato, per alcuni dissidi che lo straniero residente a Lonigo avrebbe avuto con un vicentino. Che martedì è finito in arresto, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e cioè ecstasy e marijuana. Sostanze ora sequestrate.
A finire nei guai è stato Paolo Melotto, 33enne nato a Noventa Vicentina e residente ad Arcole, nel Veronese. Ieri mattina è comparso in tribunale con il suo avvocato davanti al giudice per il processo con rito direttissimo. I militari, dopo la denuncia del senegalese, avevano scandagliato le sue amicizie e i suoi rapporti per venire a capo del gesto intimidatorio, della decapitazione del gatto. Per capire cosa ci fosse dietro, o meglio chi, visto che il messaggio era quanto mai eloquente. E sono arrivati al vicentino. Che avrebbe avuto, infatti, dei recenti contrasti con il 23enne residente a Lonigo.
La svolta nelle indagini due giorni fa, quando i carabinieri, informata l’autorità giudiziaria, hanno ottenuto un decreto di perquisizione domiciliare. Che è stata eseguita martedì mattina: passata al setaccio l’abitazione veronese di Melotto, i militari hanno rinvenuto venti dosi di ecstasy per un peso complessivo di dieci grammi e ulteriore sostanza, venticinque grammi di marijuana. Sotto sequestro è finito anche del materiale necessario al confezionamento dello stupefacente, destinato evidentemente all’attività di spaccio al minuto.
Così gli investigatori sono convinti di aver stroncato un giro di droga. Le indagini, comunque, non si sono concluse con l’arresto. Ora dovranno essere individuati i canali di approvvigionamento dello stupefacente e gli altri anelli della catena. Oltre poi agli assuntori, che se individuati verranno segnalati alla locale prefettura.