Falconeri, il cashmere «accessibile»
Ieri la sfilata Falconeri per l’autunno-inverno 2019/20, con filati pregiati. «Eppure – precisa Sandro Veronesi, presidente di Calzedonia – riusciamo a mantenere i prezzi relativamente bassi».
Attori, presentatrici, sportivi, blogger e influencer, tutti sotto lo stesso tetto. È accaduto ieri nella sede di Calzedonia a Dossobuono dove si è tenuta la sfilata Falconeri per l’autunno-inverno 2019/20, che preannuncia una stagione sofisticata, caratterizzata da filati pregiati, colori classici come grigio polvere, antracite, tutte le declinazioni del bianco, tonalità bruciate e un tocco spicy. «È un cashmere superior – precisa Sandro Veronesi, presidente di Calzedonia – a definirlo sono due qualità fondamentali: la finezza e la lunghezza della fibra, che si traducono in una maggior morbidezza e nell’assenza di pilling (ovvero la comparsa dei pallini di fibra, ndr). Eppure riusciamo a mantenere i prezzi relativamente bassi perché andiamo a comprare direttamente dalle cooperative dei pastori: la nostra organizzazione è totalmente verticalizzata perché lavoriamo il filo, lo tingiamo, abbiamo i nostri negozi, succede tutto senza intermediazioni». Il prezzo di vendita è in effetti uno dei lati accattivanti del marchio, «prezzo che resta comunque importante perché arriva anche a 600 euro» continua Veronesi, ma che non sfiora nemmeno le cifre astronomiche della concorrenza, a cui va aggiunto uno stile basico quanto efficace, guidato da Pierangelo Fenzi, per la collezione uomo, e da Giulia Sartini per la collezione donna. «È raro riuscire ad esaltare la silhouette con questi filati», confessa la scrittrice Marina Di Guardo (nonché mamma di Chiara Ferragni ), mentre a convincere il campione di nuoto Filippo Magnini a indossare i capi Falconeri è la leggerezza: «ho girocollo di tutti i colori, ma mi piacciono molto anche le tute, che indosso più nel tempo libero che per gli allenamenti». È d’accordo Giorgia Palmas, che attende l’autunno per indossarne i colori caldi e per dare il via ai nuovi programmi tv e radio, sempre al suo fianco. «Non c’è un capo che non metterei – si espone Luca Argentero, nel ruolo di brand ambassador – Non potrei aderire a un progetto commerciale se non si abbinasse alla mia personalità. Forse il capo più lontano da me è la giacca: già da studente mi ero ripromesso che non avrei mai fatto un lavoro con la giacca e ce l’ho fatta. Preferisco di gran lunga indossare un maglione o un dolcevita». Se di tutta la collezione dovessero scegliere un outfit solo, Rocio Munoz Morales e Cristina Chiabotto non avrebbero dubbi: «gli abiti lunghi, dalle linee pulite ed essenziali, caldi e accollati», per contrastare la nevicata in auditorium, a chiusura del fashion show.