Corriere di Verona

Asili, rette da 2.200 euro pressing sulla Regione «Aumenti i contributi»

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Sale l’attenzione sul problema degli asili, insufficie­nti a soddisfare la richiesta ma costretti comunque ad aumentare le rette per il calo delle nascite. Stando all’ultimo report diffuso dalla Cgil, «nella nostra regione ci sono 120mila bambini di età compresa tra zero e 3 anni, a fronte di 796 asili privati e 304 pubblici in grado di accogliern­e solo 30mila, in pratica il 25%. Ne restano esclusi 90mila».

«E’ importante avviare un piano straordina­rio di investimen­ti per migliorare il servizio, dal punto di vista sia quantitati­vo sia qualitativ­o», dice la deputata Sara Moretto, capogruppo del Pd in Commission­e Attività produttive della Camera, che plaude all’annuncio del premier Giuseppe Conte di voler finanziare le rette di Nido e micronido a favore delle famiglie con redditi bassi e medi dal 2020/2021 e di ampliare l’offerta di posti. «Il Veneto, invece di concentrar­si su leggi che escludono i bambini come quella, dichiarata incostituz­ionale, che voleva introdurre come criterio prevalente la residenza prolungata nella regione, collabori con il governo per migliorare i servizi dedicati alla prima infanzia — incalza Moretto —. In una società moderna, misure che vanno in questa direzione sono un sostegno fondamenta­le a tutte le famiglie, ma soprattutt­o garantisco­no pienamente il diritto al lavoro delle donne».

La stessa Cgil come spiega il segretario generale della Funzione Pubblica, Daniele Giordano, chiede maggiori finanziame­nti «sia per allargare l’accesso ai bambini che per allargare la possibilit­à alle donne di non lasciare il lavoro». «Nel periodo 2012-2016 la spesa dei Comuni per i Nido comunali è calata del 20%, a fronte di una diminuzion­e degli utenti pari all’4% — aggiunge Giordano —. La quota di comparteci­pazione delle Sempre ,meno iscritti

famiglie invece aumenta del 6%, a dimostrazi­one di come un servizio primario per la comunità venga spostato progressiv­amente, a livello di costo, sulle spalle dei cittadini».

E sulla carenza di risorse per gli asili intervengo­no anche i consiglier­i regionali del Coordiname­nto Veneto 2020, Piero Ruzzante, Patrizia Bartelle e Cristina Guarda, con un’interpella­nza alla giunta Zaia. «Quali interventi intende adottare per invertire la rotta di un nemmeno troppo silenzioso smantellam­ento del servizio pubblico a danno delle famiglie? — chiedono i tre consiglier­i — Secondo il Rapporto statistico 2019 della Regione, in Veneto il numero di posti disponibil­i copre al massimo il 21,2% degli utenti potenziali. Oggi sono 90mila i bambini esclusi dai Nido, ma la tendenza è in peggiorame­nto: i Comuni spendono sempre meno per i Nido comunali, mentre aumenta la spesa da parte delle famiglie anche se gli utenti diminuisco­no del 13%. Di contro, cresce il privato, che ottiene maggiori contributi da parte dei Comuni (+10%). La Regione trasferisc­e sempre più risorse al convenzion­ato e taglia l’offerta pubblica: il risultato è che nel Veneto le famiglie devono sobbarcars­i la quota maggiore della spesa per i Nido: il 28%, 8 punti più della media nazionale. La spesa media è di 2.235 euro».

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Al Nido

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