Callas, la voce della Divina diventa un canto dei corpi
Camploy, domani appuntamento con la danza contemporanea
«Ci sono suoni che incantano, che fermano il tempo, che riportano a zero, trascinano in alto, nell’aria, e poi molto in basso, nella terra e in acque profonde». Con queste parole la regista e coreografa Laura Corradi introduce Callas della compagnia Ersiliadanza, che verrà presentato in prima nazionale domani alle 21 al Teatro Camploy, con replica domenica 15 settembre alla stessa ora. Da sempre portatrice di nuovi (o, come in questo caso, poco frequentati) punti di vista sul mondo, anche in questo caso la firma di Corradi anticipa una coreografia di danza contemporanea tanto ambiziosa quanto visionaria. La chiave del balletto si rifà alla fisica quantistica: niente nasce e niente muore, nel continuo riciclo naturale che è la vita stessa. Nulla, nemmeno la voce della Callas. «Poi d’un tratto non c’è più corpo, mare, monaci, balene, ghiacci, né teatri né pubblico, non si distingue più nulla, solo un acuto sublime che si stacca verso l’alto e resta sospeso. E non c’è più tempo, in quel tempo irreale e incantato che è più vicino alla verità di qualsiasi altro, quando ci si sparpaglia l’anima in quel tutto che sta fuori di noi, e diventiamo parte di una polvere che
danza e canta sospesa, fatta di particelle tutte uguali, tutte della stessa origine».
La voce straordinaria della Divina si ritrova in un girotondo di molecole «forse proprio le stesse che respirò lei quel giorno in cui cantò Puccini, quando in questo mare si persero le lacrime di Cio Cio San». Il risultato sul palcoscenico è il frutto di un lavoro corale, che vedrà Midori Watanabe, Carlotta Plebs, Alberto Munarin in scena danzare sui brani interpretati da Maria Callas, sulle musiche di Alva Noto e Ezio Bosso e sul canto dei monaci di Gyuto (in Tibet). Sempre il 14 e 15 settembre dalle ore 19.30 nel foyer del Teatro Camploy il pubblico potrà anche visitare, compreso nel prezzo del biglietto, la videoinstallazione Entanglement di Vania Fenu e Caterina Parona, che forniranno un’interpretazione, per immagini e suoni, della teoria quantistica descritta nel 1935 da Erwin Schrodinger, secondo cui due particelle che hanno interagito per un certo tempo sono in grado, seppur separate, di trasmettersi informazioni secondo un codice ancora a noi segreto e sconosciuto. Posto unico: 14 euro.