Corriere di Verona

Autonomia, fissato il vertice Boccia-Zaia

Autonomia, il neo ministro dem: «Veniamo da 15 mesi di stallo, non ci si parlava». E Stefani s’infuria

- Ma. Bo.

Slitta la nomina dei sottosegre­tari del Conte-bis. Da quanto si apprende da Roma, in queste ore si assiste ad un vero e proprio assalto alla diligenza: i posti a disposizio­ne sono 43. Il M5S viaggia oltre le 200 candidatur­e; il Pd ha una lista con 120 pretendent­i. Un sudoku che ha costretto il premier Giuseppe Conte ad eliminare la questione dall’ordine del giorno del Consiglio dei ministri di ieri per rinviarla alla prossima settimana (martedì, dicono i più ottimisti). Per il Veneto restano in lizza i nomi degli ultimi giorni. Per il Pd: Andrea Martella all’Editoria, Achille Variati agli Affari regionali (ma il ministro è il dem Francesco Boccia, dunque si romperebbe lo schema dell’alternanza Pd-M5S), Pier Paolo Baretta per l’Economia o il Lavoro. Più defilati Roger De Menech per lo Sport e Gianni Dal Moro per lo Sviluppo economico. Per il M5s verso la conferma Mattia Fantinati alla Pubblica amministra­zione.

Intanto vanno avanti senza tregua le schermagli­e tra la Lega ed il nuovo esecutivo sull’autonomia, evidenteme­nte scelto dal Carroccio (almeno quello del Veneto) come terreno prediletto per l’annunciata «opposizion­e dura». E questo nonostante il neo ministro per gli Affari regionali Boccia abbia annunciato per lunedì 23 settembre un incontro con il governator­e Luca Zaia a Venezia: «Voglio andare personalme­nte sui territori e incontrare i presidenti a casa loro ha spiegato Boccia -. Sono qui per ascoltare le ragioni di tutti e per costruire insieme risposte adeguate. Non alimenterò mai scontri politici, anzi ghandianam­ente porgerò sempre l’altra guancia. Le richieste avanzate da Fontana e Zaia sono un punto di partenza di parte. Rispettabi­le, ma di parte».

Poi, però, non proprio ghandianam­ente Boccia affonda: «Nei 15 mesi del passato governo il risultato è stato un nulla di fatto. Le motivazion­i sono molteplici, da quelle politiche a quelle di merito: molte delle eccezioni poste dalle amministra­zioni centrali non hanno ricevuto risposte da parte delle Regioni e viceversa. A non capirsi non erano solo i partiti dentro la vecchia maggioranz­a ma anche rappresent­anti degli stessi partiti, seduti su sedie diverse tra Regione e ministeri». Parole che hanno fatto infuriare l’ex ministro Erika Stefani («Ciò che dice Boccia è falso e scorretto, a non rispondere erano premier e ministri M5S») e spinto la delegazion­e trattante del Veneto a precisare: «Tra la fine del 2018 e il 2019 abbiamo partecipat­o a 35 incontri con costante approccio fattivo e improntato al dialogo». Commenta l’ex deputata Pd Simonetta Rubinato: «Non si esce dallo stallo con lo scontro ideologico. Non è una guerra Nord e Sud e lo dimostrere­mo sabato (domani, ndr) con un convegno alle ore 9.30 presso l’azienda “47 Anno Domini” di Roncade che metterà a confronto docenti ed esperti del Nord e del Sud».

 ??  ??
 ??  ?? Neo ministro Francesco Boccia, pugliese di Bisceglie, 51 anni, è appena stato nominato ministro agli Affari regionali nel governo Conte bis in quota Pd
Neo ministro Francesco Boccia, pugliese di Bisceglie, 51 anni, è appena stato nominato ministro agli Affari regionali nel governo Conte bis in quota Pd

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy