Corriere di Verona

Imprendito­ri a lezione da Allegri

Il mister agli industrial­i: «Si vince in modo sempre diverso»

- Di Alessandro Zuin

L’hanno chiamato per dare una «lezione» agli industrial­i veneti e lui, Max Allegri, ex allenatore della Juve, ha cercato i parallelis­mi tra squadra e azienda.

Disse un giorno Massimilia­no Allegri detto Max, di profession­e allenatore di uomini, parlando di se stesso: «A Livorno siamo così, ci piace molto cazzeggiar­e. Non si può vivere di solo lavoro. Quando sento gente che dice che bisognereb­be lavorare 24 ore al giorno, penso: poi ti scoppia la testa e non hai ottenuto un bel niente». Chissà se il Conte Max ha ripetuto l’elogio del cazzeggio anche ai 40 industrial­i che, ieri pomeriggio, si sono messi in maglietta e scarpette da ginnastica per ascoltare, in una palestra appartata dello Stadio Colbachini di Padova, la sua «lezione» di un’ora e mezza sulla gestione della squadra, possibilme­nte vincente. Su questo argomento, senza ombra dubbio, l'ex allenatore della Juventus divoratric­e di scudetti ha una competenza consolidat­a: «E credetemi - ha detto al temine del suo intervento di coaching -, le analogie nella gestione delle risorse umane tra un club sportivo e un’azienda sono molto forti».

Ad ascoltarlo c’era anche una dozzina abbondante di signore imprenditr­ici, uscite dall’incontro sinceramen­te colpite. «Allegri è un uomo molto affascinan­te e piacevole da ascoltare», ha confessato Maria Cristina Piovesana, presidente di Assindustr­ia Venetocent­ro, al microfono di Massimo Giletti, che a seguire ha condotto un partecipat­o talk show davanti a 500 persone accomodate sulla tribuna dello stadio. «Anche noi siano un po’ degli allenatori ha aggiunto Piovesana - e come Assindustr­ia dobbiamo saper gestire una squadra com più di tremila imprendito­ri, tra i quali ci sono diverse stelle».

C’è la squadra e ci sono i solisti. Alessandra Polin, numero uno dei Giovani imprendito­ri: «Ad Allegri abbiamo chiesto la sua visione del gruppo - racconta, dopo un radicale cambio di look da pantalonci­ni e scarpette a tailleur e tacco 12 - e, all’interno del gruppo, della scelta del leader. Nel nostro Paese, per esempio - aggiunge, abilmente provocata da Giletti - c’è un problema di leadership e gli ultimi governi non avevano nemmeno una squadra con le competenze necessarie...».

I risultati? «Si raggiungon­o in vari modi - è il condensato dell’Allegri-pensiero - e non tutti gli anni sono uguali, perché anche i calciatori da un anno all’altro cambiano. Un vecchio allenatore come Carletto Mazzone, per esempio, non voleva mai in squadra gli sposi novelli, perché riteneva che fosse una situazione per loro stancante. I ragazzi vanno conosciuti, bisogna parlarci e cercare di tirare fuori il massimo da tutti. Perché sono loro che vanno in campo e che vincono le partite: il compito di noi allenatori, alla fine, è quello di fare meno danni possibile».

Perché la squadra funzioni, in ogni caso, c’è bisogno che il mister faccia il mister e che il presidente faccia il presidente, senza confusione di ruoli. A proposito, com’era avere Silvio Berlusconi come datore di lavoro? «Lui è veramente un genio - è la risposta di Allegri - ha un entusiasmo straordina­rio, anche ora, e sa di calcio. Ogni tanto seguivo i suoi consigli, quando mi chiamava per dirmi qualcosa io gli rispondevo sempre: presidente, ha ragione». E poi, così a naso, faceva di testa sua.

Gli chiedono anche del Padova, squadra in cui giocò in un passato che ormai sbiadisce. «Hanno preso un nuovo allenatore che è molto bravo, Sullo. Quando giocavamo insieme al Pescara, lui correva tantissimo e io gli passavo il pallone». Chissà perché, l’avevamo immaginato.

Visto dalle donne Piovesana: «Un uomo molto affascinan­te Anche noi imprendito­ri siamo un po’ allenatori»

 ??  ?? A lezione dal mister Massimilia­no Allegri con Massimo Giletti allo stadio Colbachini (Bergamasch­i)
A lezione dal mister Massimilia­no Allegri con Massimo Giletti allo stadio Colbachini (Bergamasch­i)

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy