La grande rivoluzione del centro storico, dubbi su traffico e sosta
Il Pd e Bertucco temono l’invasione di auto
La grande rivoluzione del centro storico cittadino, illustrata (per quanto riguarda gli immobili di Cariverona in via Garibaldi) dall’architetto Mario Botta e dall’assessore Ilaria Segala è, come prevedibile, al centro dei commenti politici. E l’opposizione non pare affatto entusiasta, soprattutto per i problemi di traffico e di sosta che la nascita di un grande albergo 5 stelle lusso (oltre che di negozi, zona fitness ed altro) potrebbe creare in strade non larghissime come la stessa via Garibaldi ma anche tutte quelle vicine.
I consiglieri comunali e circoscrizionali del Pd affermano che «è pazzesco paragonare il traffico che producevano i dipendenti Unicredit in via Garibaldi con quello che produrranno i nuovi hotel, i ristoranti, i centri benessere e i centri congressi previsti. Questo significa – aggiungono che l’intervento proposto da Fondazione Cariverona su quell’area (unico intervento di spessore sotto questa amministrazione dormiente) è di fatto fuori controllo».
I consiglieri Benini, La Paglia e Vallani chiedono una riunione di commissione «per valutare l’impatto delle nuove strutture ricettive a commerciali previste, che si collocherebbero a due passi da piazza Erbe. Altro che i 900 impiegati Unicredit, - concludono - qui si sta mettendo in piedi un meccanismo in grado di muovere migliaia di persone soprattutto in orario serale, a fronte dei già cronici problemi di parcheggio e di mancanza di quiete di cui soffrono i residenti, per non parlare dei rifornimenti-merci, visto che già oggi il centro al mattino è tutto un via vai di camion e furgoni». Anche Michele Bertucco (Sinistra in Comune) ironizza sul fatto che «all’assessore suonerà strano, ma la grande maggioranza dei 900 colleghi Unicredit che lavoravano nell’omonimo isolato in centro storico arrivavano in ufficio a piedi, in bici, o con i mezzi pubblici, e quindi non è vero che il progetto andrà a sostituire il traffico automobilistico che già c’era, ma al contrario ne porterà di nuovo che, vista la cronica carenza di parcheggi, sarà semplicemente insostenibile». E secondo Bertucco «questa è una speculazione edilizia che nulla a che fare con la riqualificazione del centro storico, prova ne sia che la gestione del fondo immobiliare Verona Property, che racchiude la proprietà di questi palazzi compresi nel Piano Folin e di tutti gli altri beni immobiliari della Fondazione Cariverona, ha nel frattempo cambiato indirizzo, passando dalla società Torre Sgr con sede a Roma, a Patrizia Immobiliare Real Estate, società tedesca con sede in Lussemburgo. Lontano da occhi indiscreti. Un brutto colpo – conclude - per i paladini dell’italianità, che tuttavia non sentiamo lamentarsi».