Vaisanen, in difesa come l’idolo Hyypia «Questo Chievo ha davvero tanta qualità»
Il finlandese: «La B la conosco, noi ci siamo. Il rigore con l’Italia? No, non c’era...»
Nel telefonino ha ancora il video dell’azione. Te lo mostra. Poi sorride. «Non è rigore, mai…». Era domenica scorsa, Finlandia-Italia, e Sauli Vaisanen assaggiava le nuove regole: basta un mani, addio involontarietà, Jorginho segna dagli undici metri e vittoria azzurra.
«Mi è piaciuta, l’Italia di Mancini. Forse manca solo quel centravanti che punisce con regolarità. Chi mi ha dato più da sudare? Barella, bravissimo a inserirsi». Anni 25, dalla Spal al Chievo in cambio di Tomovic, Vaisanen è il primo finlandese puro nella storia del club della Diga dopo Perparim Hetemaj, kosovaro che in Finlandia era fuggito dalla guerra, vestendone poi la Nazionale. «Con lui ho parlato prima di venire al Chievo, è stato un buon consigliere ed è un amico». Difensore centrale, la scorsa stagione in prestito al Crotone in B, Vaisanen — presentato ieri a Veronello insieme al secondo portiere Nardi e gli altri centrali Colley, Cavar, Leverbe — viene dall’Europa del nord, da un altro calcio, da un altro modo di prendere la vita. «Intanto le abitudini. In Finlandia pranziamo alle 13 e ceniamo alle 17, poi la sera una merenda. Quanto al calcio, non è il primo sport, se la gioca con hockey e basket. La Federazione ha investito due anni fa sul ct Markku Kanerva, che ci ha dato un gioco chiaro. Se centrassimo la qualificazione, sarebbe la prima volta della Finlandia agli Europei: c’è molta pressione su di noi e con il Chievo voglio costruirmi quel tipo d’occasione».
Da buon centrale finlandese, Vaisanen è cresciuto col mito di Sami Hyypia, simbolo del calcio scandinavo, dieci anni da colonna del Liverpool. «Fin da ragazzo è sempre stato il mio idolo». Dalla Finlandia passando per l’Aik (in Svezia) e la Spal con finestra su Crotone, Vaisanen ha debuttato col Chievo prima della sosta, nell’1-1 con l’Empoli, dentro in coppia con Rigione, qualche affanno ma certo più sicurezza di Leverbe. «La B l’ho conosciuta l’anno scorso a Crotone. Del calcio italiano, fin qui, mi è piaciuta la tattica. Un esempio? Lo studio della posizione del corpo sui cross avversari, uno dei tanti dettagli su cui si lavora molto. Vorrei migliorare soprattutto sul piano fisico, mettere su qualche chilo per rinforzarmi sui duelli». I duelli più duri nella scorsa B? «È stato bello battagliare con Moreo, che ho affrontato anche nell’esordio col Chievo, quand’è arrivato l’Empoli. Quello che posso dire, pensando all’esperienza di Crotone, è che questo Chievo ha una qualità alta per la categoria. Credo sia giusto guardare con fiducia, al campionato, anche se nei pronostici qualcuno ci snobba».
Il resto lo dirà il campo, ma Vaisanen sembra già pronto a dare battaglia, per il Chievo e per se stesso.
Prossimo turno Il Chievo di Marcolini sabato pomeriggio (calcio d’inizio ore 18) giocherà a Venezia