Corriere di Verona

Luppi, il matador del Milan: «Ecco come batterlo»

Nel «fatale» 5-3 del 1973 segnò due gol: «E domenica sarò allo stadio»

- Fontana

La fatal Verona nacque così: «E pensare che due nostri giocatori, Pizzaballa e Bergamasch­i, erano già stati ceduti al Milan». Livio Luppi, 71 anni, sfila dalla memoria i racconti di quel 20 maggio 1973 in cui, al Bentegodi, l’Hellas staccò dalle maglie rossonere uno scudetto (quello della stella) che ormai ci era cucito sopra. Il Verona vinse 5-3, la Juve sconfisse la Roma all’Olimpico e sorpassò il Diavolo. Il tricolore virò verso Torino. «Segnai due gol e sarebbero stati tre, non fosse stato per una deviazione di Sabadini in autogol».

Se la sarebbe mai aspettata una cosa del genere?

«All’ingresso in campo il Bentegodi era pieno di tifosi milanisti, sulle bandiere lo scudetto già c’era e pure la stella. Però noi eravamo tranquilli, salvi. Poi la partita girò per un verso ancora prima del nostro vantaggio».

In che modo?

«Il Milan, nei primi minuti, dominò. Pizzaballa fece una parata incredibil­e su Rivera. Avessero segnato loro, chissà... Tant’è, poi venne la rete di Paolo Sirena e non ci capirono più niente».

Il motivo, secondo lei?

«Erano stanchi nelle gambe e nella testa. Pochi giorni prima avevano vinto la Coppa delle Coppe superando, in una finale durissima il Leeds, a Salonicco. Giocammo come sapevamo, e per me quella resta la gara che più mi simboleggi­a. Turone, il loro libero, disse che non aveva mai visto un Luppi così».

Chi la marcava?

«Sabadini, ma non mi teneva. Provarono con Zignoli e non gli disse meglio. Anquiletti era su Zigoni: non lo vide mai. Il loro problema era che non avevano più».

E finì in goleada...

«Sul 5-1 pigiammo il freno,

non aveva più senso. Negli ultimi minuti accorciaro­no ma era tardi. Il premio per quella vittoria? Trecentomi­la lire. Eh, il commendato­r Garonzi sui soldi era strettino (ride, ndr). A ogni giocatore del Milan,

per lo scudetto, sarebbero andati tra i 15 e i 16 milioni. Questo per capire che cos’abbia rappresent­ato, per tutti, quel risultato».

Parlando di oggi, il Verona quante chance ha di sconfigger­e

il Milan?

«Sulla carta il divario tecnico è chiaro, ma l’Hellas è in forma. Sarò allo stadio con Franco Nanni. Spero di assistere a una bella partita con la vittoria gialloblù: sarebbe una bella botta d’entusiasmo nella corsa per la salvezza».

La chiave per farcela?

«Essere solidi e organizzat­i in difesa. E non vale solo per la sfida al Milan, ma per l’intero campionato. Primo non prenderle, certo, ma senza rinunciare al gioco».

Nei due turni iniziali il Verona ha raccolto 4 punti. Il suo giudizio?

«Molto positivo, anche perché non ci credevo granché, lo confesso. Restiamo coi piedi per terra, ricordando quel detto che fa “calcio di Ferragosto, campione mio non ti conosco”, ma le indicazion­i sono buone. La partita col Milan ne darà di nuove».

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 ??  ?? Hellas Domani al Bentegodi (ore 20,45) i gialloblù di Ivan Juric se la vedranno con il Milan per il terzo turno di A
Hellas Domani al Bentegodi (ore 20,45) i gialloblù di Ivan Juric se la vedranno con il Milan per il terzo turno di A

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