Sottosegretari, il tris del Veneto
Dal Viminale al Tesoro, tre dem nel governo Conte. «Il nostro impegno per il Nordest»
Tre nomine venete nel governo giallorosso. Si tratta dei veneziani Andrea Martella e Pier Paolo Baretta e del vicentino Achille Variati. Martella, unico esponente dem a Palazzo Chigi, sottosegretario all’Editoria. «Mi impegnerò per Venezia e il Veneto» ha detto. Variati al Viminale («sull’immigrazione servirà equilibrio»). Baretta all’Economia. «Completeremo l’iter sulle banche» ha annunciato.alle
Dopo il bellunese Federico D’Incà, ministro per i Rapporti con il parlamento, e il trevigiano (a metà, perché in realtà vive da anni a Trento) Riccardo Fraccaro, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, si completa con tre nuove nomine la squadra dei veneti nel governo giallorosso. Si tratta dei veneziani Andrea Martella e Pier Paolo Baretta e del vicentino Achille Variati. Sono tutti esponenti del Pd. A bocca asciutta il Movimento Cinque Stelle, dove l’uscente Mattia Fantinati, sottosegretario alla Pubblica amministrazione, non è stato confermato. E questo nonostante i Cinque Stelle siano riusciti ad imporsi sugli alleati a livello nazionale, strappando 27 poltrone di sottogoverno contro le 24 del Pd.
Le nomine di ieri, approvate in un Consiglio dei ministri lampo, non sorprendono: Andrea Martella, figura di primo piano del Pd guidato da Nicola Zingaretti (è il coordinatore della segreteria), era dato in pole sin dall’inizio, anche per aver seguito da vicino le complicate trattative tra i due partiti per la nascita del nuovo esecutivo. Sarà l’unico esponente dem a Palazzo Chigi, dove tutti gli altri inquilini, dal premier in giù, sono espressione del M5S. Di Achille Variati si era parlato subito come possibile sottosegretario (se non addirittura ministro) agli Affari regionali, per via delle esperienze in Regione, in Comune e Provincia a Vicenza, come presidente nazionale di Upi. Alla fine si occuperà degli Interni, probabilmente con una delega specifica agli enti locali. Una compensazione, spiegano dal Nazareno, anche per via della mancata elezione alle Europee, che pure fu fortemente sponsorizzata da Zingaretti e da tutta la catena di comando del partito in Veneto. Infine, Pier Paolo Baretta: la sua è una nomina che mescola ragioni di corrente (è uno degli esponenti di spicco della potente corrente di Franceschini) e d’esperienza, visto che torna ad occupare la casella di sottosegretario all’Economia già ricoperta nei governi Renzi, Letta e Gentiloni, da dove ha seguito partiti importanti, su tutte quella del fondo di ristoro dei risparmiatori.
Non mancano ovviamente i delusi. Nel M5S sorprende la mancata conferma del veronese Mattia Fantinati, «dimaiano» d’acciaio che a lungo si è occupato di Digitale; evidentemente col nuovo governo giallorosso gli uomini più vicini a Di Maio sono finiti penalizzati a favore di quelli più vicini a Fico. Anche nel Pd alcuni sussurri della vigilia sono stati traditi, come il bellunese Roger De Menech allo Sport o il veronese Gianni Dal Moro allo Sviluppo economico. Tant’è, proprio De Menech è stato tra i primi a complimentarsi («Il Veneto è ben rappresentato, sono certo riusciremo a fare squadra») seguito a ruota da tutti i vertici territoriali del Pd, dal capogruppo in Regione Stefano Fracasso al segretario Alessandro Bisato. Auguri anche dalla presidente di Anci Veneto Maria Rosa Pavanello e dal presidente dell’Upi Michele de Pascale. Critico invece il sottosegretario uscente all’Agricoltura Franco Manzato, della Lega: «Nella scorpacciata di poltrone del Conte bis il Nord produttivo non è rappresentato come meritava».
Intanto continua il dibattito attorno all’ipotesi di replicare anche alle Regionali l’alleanza giallorossa: «Senza calare decisioni dall’alto — ha detto ieri Zingaretti — andremo a vedere situazione per situazione. Ma è chiaro che dovremmo tentare: lo si è fatto per governare il Paese, non vedo perché non si possa farlo anche per le amministrative».
❞ Bisato
Con queste nuove nomine aumenta il peso specifico del Veneto nel governo del Paese
❞Manzato
Una scorpacciata di poltrone ma il Nord produttivo non è rappresentato
❞ Zingaretti
Alleanza Pd-M5S alle Regionali? senza calare nulla dall’alto è chiaro che dobbiamo tentare
L’escluso
Il più eclatante è Mattia Fantinati del M5S, sottosegretario uscente alla Pa