I conti dell’Amia migliorano dopo le maxi-perdite
Mozione «soft» della Lega, congelata la scelta sull’in-house
La Lega frena e lo scontro frontale sul futuro dell’Amia è quanto meno rinviato, mentre i conti dell’azienda tornano finalmente in attivo. Lunedì prossimo si terrà l’atteso vertice tra i segretari dei partiti di maggioranza, dopo settimane di durissimo braccio di ferro tra il Carroccio e gli altri partiti alleati del sindaco Sboarina.
La Lega frena e lo scontro frontale sul futuro dell’Amia è quanto meno rinviato, mentre i conti dell’azienda tornano finalmente in attivo. Lunedì prossimo si terrà l’atteso vertice tra i segretari dei partiti di maggioranza, dopo settimane di durissimo braccio di ferro tra il Carroccio e gli altri partiti alleati del sindaco Sboarina. Scontri su Agsm, sugli assessorati (quelli leghisti sono passati da 3 a 5), sul filobus e, appunto, sul futuro di Amia.
La Lega aveva firmato la mozione di Mauro Bonato (di Verona Pulita o meglio, da ieri, di Prima Verona) e di Massimo Paci (Verona Domani) per la gestione «In House» (ovvero con l’affidamento diretto del servizio, senza gara, in pratica facendo diventare Amia un braccio del Comune) dell’azienda guidata da Bruno Tacchella. Il sindaco e l’assessore agli Enti, Daniele Polato, sono invece contrari, e preferirebbero tenere l’Amia all’interno di Agsm Holding, in vista delle future alleanze (con A2A, con Hera o con altri). La situazione pareva delineare il classico muro contro muro. Ieri mattina, invece, l’improvvisa svolta. La Lega ha infatti presentato una propria mozione, molto più soft di quella di Bonato, che chiede al sindaco di aprire una nuova istruttoria per capire meglio cosa succederà.
Al vertice di lunedì, i segretari dei partiti si potranno quindi concentrare soprattutto sul rimpasto di giunta, con una parte di maggioranza che vorrebbe togliere l’assessorato a Edi Maria Neri, per affidarlo ad un esponente di Verona Domani (oggi senza rappresentanti in giunta, dopo che Filippo Rando è passato pure lui alla Lega e Francesca Briani si è allontanata dal movimento) ma con la Lega pronta a difendere con le unghie e coi denti la sua nuova esponente. Dall’opposizione, Michele Bertucco (Sinistra in Comune) tuona che con la sua nuova nozione «la Lega vuol coinvolgere il Bacino di Verona Nord, per affidare ad esso, per via diretta (cioè in house, senza gara), il servizio di gestione dei rifiuti. Peccato che la proposta sia inattuabile – aggiunge Bertucco – e che la nuova mozione leghista sia solo l’ennesimo escamotage per prendere ancora tempo, continuare a non decidere e a non fare le cose che sono necessarie per rilanciare Amia».
Aspettando la seduta di consiglio comunale di giovedì prossimo, comunque, la «bomba Amia» sembra disinnescata, almeno per ora. E il presidente di Agsm, Daniele Finocchiaro, può dedicarsi con un filo di serenità in più al vero, grande tema storico del momento, ossia la scelta delle alleanze per la Holding di lungadige Galtarossa. L’altro giorno c’è stato su questo punto un importante incontro coi vertici sindacali, e lunedì dal presidente potrebbero arrivare novità di rilievo.
Tornando ad Amia, da registrare anche, finalmente, una buona notizia. Il consiglio di amministrazione, l’altro giorno, ha esaminato i dati economici del primo semestre 2019, attesi con molta apprensione dopo i «buchi» milionari degli anni scorsi. «Dai dati della semestrale – ha spiegato invece il presidente Tacchella - si delinea una situazione assolutamente positiva, superiore alle aspettative e che fa ben sperare per il prossimo futuro, grazie ad un netto miglioramento delle performances economiche che rendono possibile il raggiungimento del pareggio di bilancio e molto probabilmente anche un significativo utile: il dato più significativo – ha sottolineato Tacchella - è rappresentato dall’attivo di 200mila euro di questa semestrale rispetto al passivo del 2018 che era di circa 3 milioni di euro».
Il nodo Con la gestione diretta Amia diventerebbe braccio del Comune