C’è sempre Baretta «Torno da una licenza Iva, cuneo e debito in cima alla mia lista»
❞ Sì, si torna. Pensavo mi avessero congedato ma era solo una licenza È una sfida che merita di essere affrontata
❞ Rimborsi delle banche? Riconosco al vecchio governo il merito dei soldi, finiremo il lavoro
«Sì, si torna. Pensavo fosse un congedo. Invece era solo una licenza». Salvate il soldato Baretta. Ricorre con ironia al frasario militare, Pier Paolo Baretta, 70 anni, veneziano. Sindacalista di lungo corso nella Cisl prima e poi parlamentare e sottosegretario all’Economia nei governi Letta, Renzi e Gentiloni fino al 2018. Quasi un’inattesa seconda naja la sua, dopo l’uscita di scena tra le critiche dei comitati più duri delle ex popolari e l’incalzare del governo giallo-verde, che aveva fermato il suo fondo, per riscrivere tutto. E tutto pareva finito. Baretta si era ritrovato nell’ultimo anno alla vicepresidenza Enpaia, l’ente di previdenza agricolo, e a lanciare l’associazione Riformismo e solidarietà. Ora il richiamo alle armi nello stesso ruolo di un anno fa. Quasi un ritorno sul luogo del delitto...
«Sì, frase tipica. Ma si torna per lavorare». Quando l’ha saputo cos’ha pensato? Allontanate da me questo calice?
«Ma no, la sfida creatasi in questa situazione complicata è interessante e merita di essere affrontata».
Alla fine del governo Gentiloni, con i crac bancari, era divenuto un bersaglio automatico. Non la preoccupa governare con una parte da cui piovevano le critiche?
«Se il confronto è chiaro e trasparente si trova il modo di far sintesi. E quello con i Cinque Stelle è stato molto esplicito». E le priorità? Via la Flat Tax e dentro il taglio del cuneo fiscale?
«Via la Flat Tax è già chiaro. E tra le priorità ci sono lo stop all’aumento Iva e l’avvio del taglio al cuneo fiscale. E anche buttare un occhio al taglio del debito: il contesto con l’Europa è più favorevole e si può arrivarci con più crescita. Ma resta una palla al piede. Sì: Iva, cuneo e debito». Prevede un giro sul territorio per raccogliere i desiderata del Veneto?
«Sono molto soddisfatto che nella squadra ci siano anche Andrea Martella e Achille Variati con cui coordinarsi. Il Veneto ha una presenza importante al governo e ci faremo carico di rappresentarlo». E se le dessero ancora banche e Fondo risparmiatori? Che dice del ristoro al 30%?
«Ho già riconosciuto che il governo precedente ha fatto passi in avanti e messo i soldi. A noi tocca completare il lavoro».
Alcune associazioni dicono che lo schema è limitativo e invocano il ritorno dell’arbitrato come seconda fase, per aumentare i rimborsi.
«Ho sempre detto che la soluzione è limitativa. Ma sarebbe anticipare troppo la discussione. Ora la cosa principale è completare l’iter e far partire i rimborsi».