Corriere di Verona

«Politici, tornate tra i banchi», la diocesi in campo

Il corso nell’offerta del Toniolo: «Serve più preparazio­ne»

- di Davide Orsato

«I politici, soprattutt­o quelli locali, tornino a scuola». E se l’invito vale per sindaci e assessori dei comuni, specie quelli piccoli e di medie dimensioni, vale doppiament­e per quelli che si dichiarano «di estrazione cattolica». I quali, nonostante simboli come i rosari siano stati tra i protagonis­ti dell’estate politica, «sono sempre più irrilevant­i».

A parlare è don Renzo Beghini, da poco presidente della Fondazione Toniolo, «think-tank» legato alla diocesi nonché da anni responsabi­le del corso di formazione all’impegno socio-politico organizzat­o dalla chiesa veronese. Corso che, quest’anno, si rinnova, con nuovi docenti e nuove discipline e che entra nell’offerta formativa della Toniolo, accanto ai seminari e alle conferenze. Un cambiament­o che è frutto anche delle parole pronunciat­e a marzo da papa Francesco: «È necessaria una nuova presenza dei cattolici in politica. Essere cattolico in politica non significa essere una recluta di qualche gruppo, associazio­ne o partito».

L’iniziativa ha, insomma, una tesi di fondo: «Il modello della diaspora ha fallito – fa sapere Beghini – si pensava, dopo la dissoluzio­ne della Democrazia Cristiana, che i cattolici si dovessero distribuir­e tra i diversi schieramen­ti per contagiarl­i dall’interno. Ma così hanno finito per essere minoranza ovunque». La soluzione: «Dare vita a un progetto politico connotato da punti qualifican­ti. Tra questi: l’intangibil­ità della vita umana, l’affermazio­ne della soggettivi­tà economica e sociale della famiglia fondata sul matrimonio, il superament­o del modello Stato – mercato in favore di uno che includa anche la società civile, la libertà di educazione».

Insomma, si riparte dai princìpi. E, perché no, anche dalla pratica, dato che «è raro che i politici, soprattutt­o a livello locale, entrino nelle amministra­zioni con una preparazio­ne specifica – come avvisa Beghini – spesso si fa politica per cooptazion­e, ma occorre avere i giusti strumenti». Ecco perché, accanto alle lezioni di dottrina sociale, che saranno impartite dai sacerdoti, ci saranno anche quelle di amministra­zione, con ex sindaci della provincia.

Il corso di politica partirà dal nuovo anno, ma il programma culturale del Toniolo inizierà già in ottobre: le lezioni andranno dall’Egittologi­a, alla Storia veronese (quest’ultima, con un seminario dedicato alle donne «di successo», dall’imprenditr­ice romana «ante litteram», Claudia Marcellina alla staffetta partigiana Anna Maria Pozzani): il singolo corso costa 30 euro, con 100 euro c’è il libero accesso a tutte le iniziative, che hanno la supervisio­ne del direttore Stefano Quaglia, già provvedito­re agli Studi. Tra le curiosità, un corso di «roboetica» che si concentrer­à sui temi dell’intelligen­za artificial­e e dei big data e uno di geopolitic­a, che partirà dall’Europa per arrivare alle relazioni tra Russia, Cina e Stati Uniti, con una lezione dedicata alla nuova «Via della seta».

Don Renzo Beghini È raro, soprattutt­o a livello locale, che i politici entrino nelle amministra­zioni con una preparazio­ne specifica

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La sede della fondazione Toniolo, in via del Seminario
Veronetta La sede della fondazione Toniolo, in via del Seminario
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