«Politici, tornate tra i banchi», la diocesi in campo
Il corso nell’offerta del Toniolo: «Serve più preparazione»
«I politici, soprattutto quelli locali, tornino a scuola». E se l’invito vale per sindaci e assessori dei comuni, specie quelli piccoli e di medie dimensioni, vale doppiamente per quelli che si dichiarano «di estrazione cattolica». I quali, nonostante simboli come i rosari siano stati tra i protagonisti dell’estate politica, «sono sempre più irrilevanti».
A parlare è don Renzo Beghini, da poco presidente della Fondazione Toniolo, «think-tank» legato alla diocesi nonché da anni responsabile del corso di formazione all’impegno socio-politico organizzato dalla chiesa veronese. Corso che, quest’anno, si rinnova, con nuovi docenti e nuove discipline e che entra nell’offerta formativa della Toniolo, accanto ai seminari e alle conferenze. Un cambiamento che è frutto anche delle parole pronunciate a marzo da papa Francesco: «È necessaria una nuova presenza dei cattolici in politica. Essere cattolico in politica non significa essere una recluta di qualche gruppo, associazione o partito».
L’iniziativa ha, insomma, una tesi di fondo: «Il modello della diaspora ha fallito – fa sapere Beghini – si pensava, dopo la dissoluzione della Democrazia Cristiana, che i cattolici si dovessero distribuire tra i diversi schieramenti per contagiarli dall’interno. Ma così hanno finito per essere minoranza ovunque». La soluzione: «Dare vita a un progetto politico connotato da punti qualificanti. Tra questi: l’intangibilità della vita umana, l’affermazione della soggettività economica e sociale della famiglia fondata sul matrimonio, il superamento del modello Stato – mercato in favore di uno che includa anche la società civile, la libertà di educazione».
Insomma, si riparte dai princìpi. E, perché no, anche dalla pratica, dato che «è raro che i politici, soprattutto a livello locale, entrino nelle amministrazioni con una preparazione specifica – come avvisa Beghini – spesso si fa politica per cooptazione, ma occorre avere i giusti strumenti». Ecco perché, accanto alle lezioni di dottrina sociale, che saranno impartite dai sacerdoti, ci saranno anche quelle di amministrazione, con ex sindaci della provincia.
Il corso di politica partirà dal nuovo anno, ma il programma culturale del Toniolo inizierà già in ottobre: le lezioni andranno dall’Egittologia, alla Storia veronese (quest’ultima, con un seminario dedicato alle donne «di successo», dall’imprenditrice romana «ante litteram», Claudia Marcellina alla staffetta partigiana Anna Maria Pozzani): il singolo corso costa 30 euro, con 100 euro c’è il libero accesso a tutte le iniziative, che hanno la supervisione del direttore Stefano Quaglia, già provveditore agli Studi. Tra le curiosità, un corso di «roboetica» che si concentrerà sui temi dell’intelligenza artificiale e dei big data e uno di geopolitica, che partirà dall’Europa per arrivare alle relazioni tra Russia, Cina e Stati Uniti, con una lezione dedicata alla nuova «Via della seta».
Don Renzo Beghini È raro, soprattutto a livello locale, che i politici entrino nelle amministrazioni con una preparazione specifica