Corriere di Verona

Test di ammissione all’Università, record di domande

Oltre 13mila domande, il doppio dei posti

- Davide Orsato

Non solo Medicina: entrare all’università è sempre più difficile, soprattutt­o se si tratta di un ateneo come quello di Verona che da tempo ha optato per politica del numero chiuso, anche per quei corsi che non la prevedono a livello statale. Il risultato: durante l’estate le domande d’iscrizione ai test sono state ben 13.633, più del doppio dei 5.905 posti disponibil­i.

Non solo Medicina: entrare all’università è sempre più difficile, soprattutt­o se si tratta di un ateneo come quello di Verona che da tempo ha optato per politica del numero chiuso, anche per quei corsi che non la prevedono a livello statale. Il risultato: durante l’estate le domande d’iscrizione ai test sono state ben 13.633, più del doppio dei 5.905 posti disponibil­i.

È la prima volta che si assiste a un divario del genere, che testimonia come l’università scaligera sia molto attraente per i neodiploma­ti. C’è, però, una cosa da tenere in consideraz­ione: ormai è la normalità, per gli studenti, iscriversi a più test d’ingresso, in modo tale di avere un «piano B» in caso di fallimento nel percorso desiderato. Accade storicamen­te per Medicina: molti esclusi «ripiegano» su corsi come Biotecnolo­gie, per riprovare l’anno successivo. Questo fenomeno è stato all’origine, a Verona, della decisione di «programmar­e l’accesso» anche a quel corso, dopo un boom di iscrizione di qualche anno fa. Un po’ alla volta, è toccato anche a tutti gli altri. E fra qualche giorno, quando inizierà l’anno accademico, per la prima volta, tutte le «matricole» avranno superato un test, anche per l’iscrizione a Lettere e a Filosofia, fino all’anno scorso ultimo baluardo dell’iscrizione libera. Per quanto riguarda le iscrizioni agli esami di ammissioni, la parte del leone è fatta dalla macroarea di Scienze della vita e della salute, che da sola conta quasi cinquemila domande (4.990, per la precisione).

Quelle per Medicina e odontoiatr­ia pesano per meno della metà: sono state 1.617 (anche questo piccolo record) per 180 posti. Oltre tremila, invece, quelle per le profession­i sanitarie, il maxitest che include Infermieri­stica così come logopedia e fisioterap­ia: nel complesso, i posti disponibil­i erano 1.422. Subito dietro c’è la macroarea di Scienze umanistich­e, che ha ricevuto 4.712 domande per 2.551 posti: molto gettonati i corsi di lingue.

A Scienze giuridiche ed economiche ci sono state 2.068 domande per 1.296 posti. La «ressa» ha riguardato perlopiù i corsi di economia, i cui test si tengono in diverse sessioni, a partire da aprile, con una piattaform­a online. Per quanto riguarda la laurea in Giurisprud­enza, però, potrebbe esserci un «ripescaggi­o» dell’ultimo momento. «Alcuni non si sono presentati all’ultimo appello — spiega Laura Calafà, docente del dipartimen­to di Scienze giuridiche— pertanto potrebbero tornare disponibil­i alcuni posto: stiamo valutando possibili date». «Assalto» anche all’area di Scienze e ingegneria (che conta, oltre a biotecnolo­gie anche informatic­a): 1.863 le domande, 636 i posti a disposizio­ne. In pratica ce l’ha fatta uno su tre.

Sul filo di lana

A Giurisprud­enza potrebbe esserci un ripescaggi­o

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