Cultura, le realtà cittadine vanno in rete
Riuniti gli Stati generali. L’ambizione: «Andare oltre i confini provinciali»
Se c’è una cosa che a Verona non manca sono le occasioni culturali, soprattutto dopo la giornata di ieri, che ha sancito l’inizio di una nuova era fatta di scambi, lavoro di squadra e nuove prospettive. Gli «Stati generali della cultura e dell’arte veronesi» è il titolo di un appuntamento cittadino, svoltosi ieri per la prima volta (ma con l’ambizione di diventare biennale) agli ex Magazzini Generali di Borgo Roma: un dialogo tra gli operatori culturali del territorio.
Se c’è una cosa che a Verona non manca sono le occasioni culturali, soprattutto dopo la giornata di ieri, che ha sancito l’inizio di una nuova era fatta di scambi, lavoro di squadra e nuove prospettive. Gli «Stati generali della cultura e dell’arte veronesi» è il titolo di un appuntamento cittadino, svoltosi ieri per la prima volta (ma con l’ambizione di diventare biennale) agli ex Magazzini Generali di Borgo Roma: un dialogo tra gli operatori culturali del territorio, teso a intessere una rete virtuosa di collaborazioni, ma anche un’occasione per analizzare le criticità nella divulgazione dell’arte ed escogitare insieme possibili soluzioni.
Un’idea che è piaciuta fin da subito a 80 realtà veronesi, tra enti museali, associazioni, scuole e liberi professionisti che hanno partecipato alle tavole rotonde, mettendosi in gioco in questo circolo contagioso d’idee.
«Se ogni attore, direttore museale, regista o artista è abituato a mostrarsi al pubblico tramite uno spettacolo, un’esposizione o un evento, tra di loro non parlano mai – le parole di Alessandra Biti, presidente di Studioventisette, società organizzatrice dell’evento con Doc Servizi – per cui questo diventa l’unico spazio per raccontarsi e arricchirsi a vicenda, visto che la piccola associazione può imparare dal modus operandi di chi fa grandi numeri e, viceversa, i “grandi” possono trovare nei “giovani” nuovi spunti da sviluppare».
Un girotondo di vantaggi, a cui si deve aggiungere il valore economico, dato che «la cultura crea un notevole indotto e posti di lavoro - specifica l’assessore Filippo Rando». Perché l’arte, contro ogni luogo comune, è un lavoro. «L’immagine di un fungo che si fa strada nel terreno per comunicare e reagire, rimanda all’idea di una cultura che fa rete tra vari soggetti – è la similitudine di Francesco Ronzon, direttore dell’Accademia di Belle Arti di Verona – ed ecco perché l’accademia non vuole solo formare, ma anche veicolare l’arte e la ricerca artistica al di fuori delle canoniche materie di studio». Un’opinione condivisa da tutti i presenti, che prende vita nell’immagine (si spera non utopica) di “cittadella museale”, disegnata da Francesco Chiantera, direttore del Museo della radio.
«È importante ricordare cos’era questo luogo: il centro smistamento di derrate alimentari destinate all’Europa – ricorda Roberto Mazzei, direttore dell’archivio di Stato – allo stesso modo ci auspichiamo che le nostre idee vadano oltre il recinto provinciale». Ora meta di ricercatori e professionisti, anche l’Archivio di Stato è inaspettatamente aperto ad altre esperienze: «vorremmo che non venga frequentato solo da studiosi, ma che diventi un laboratorio aperto a tutti». Come aperte a tutti sono le strade che si trasformano in palcoscenici a cielo aperto per le manifestazioni più disperate, dai giochi antichi al carnevale, dalle degustazioni di vini alle rassegne pionieristiche di cui la città si fregia. «Finalmente anche questo piazzale si colora» sorride la direttrice del MusALab Maria Teresa Pizza che, vista l’occasione, oggi resterà aperto fino alle 22 a ingresso libero. «Il progetto nasce dalla volontà del presidente della quinta circoscrizione, Raimondo Dilara, di valorizzare l’area dei Magazzini Generali. - conclude Biti - Valorizzare questo spazio con un evento dedicato alla cultura, durante le Giornate Europee del Patrimonio, è ancora più significativo, vista la recente riqualificazione del sito che ospita un patrimonio architettonico importantissimo per Verona».
Biti Anche la piccola associazione può imparare dal modus operandi di chi fa grandi numeri
Ronzon L’accademia non vuole solo formare, ma anche veicolare l’arte e la ricerca artistica