Outsider Art Festival, inno ai creativi irregolari
La rassegna porta in città mostre, musica, teatro, film all’insegna dei talenti fuori dagli schemi. In collaborazione con Jacopo Fo e la Libera Università di Alcatraz. «Dedicato a Carlo Zinelli, artista veronese»
«Memoria futura». Parte con questo titolo la quarta edizione del Festival dell’Outsider Art e dell’Arte Irregolare. Nato come manifestazione itinerante nell’incubatore della Libera Università di Alcatraz di Jacopo Fo, con il supporto di Cinzia Lenzi della Asl di Bologna, quest’anno il festival si svolgerà a Verona tra venerdì 4 ottobre (l’inaugurazione alle 14 all’Accademia di Belle Arti di Verona in via Montanari) e domenica 6. Mostre d’arte, musica, teatro, film, documentari e videoproiezioni, tutte di autori «irregolari», saranno ospitate tra l’Accademia, la ex Dogana di terra sede della Soprintendenza, il teatro Satiro off, lo Spazio Arte Pisanello di fianco alla chiesa di San Fermo, il palazzo Carlo Scarpa, sede del Banco Popolare, e il palazzo della Gran Guardia. «Il titolo di “Memoria futura” – ha spiegato Daniela Rosi, studiosa di outsider art, anima del festival insieme a Jacopo Fo, giunto a Verona in occasione della presentazione di ieri - è stato scelto proprio pensando alla memoria della città e al ruolo avuto con la vicenda umana e artistica di Carlo Zinelli. Internato per lunga parte della sua vita nell’Ospedale Psichiatrico di San Giacomo alla Tomba, è l’unico artista veronese contemporaneo ad avere un catalogo ragionato di tutta la sua opera». Un ruolo nel passato che diventa opportunità per la valorizzazione di talenti artistici in persone spesso afflitte da problemi psichici. «Ma attenzione – precisa Rosi - stiamo parlando di arte e cultura, quelli che presentiamo sono veri artisti, la diagnosi sulla salute mentale non c’entra». Tra loro anche il veronese Diego Salezze, diventato una celebrità da quando il presidente Sergio Mattarella ha scelto uno dei suoi dipinti come sfondo durante il discorso di fine anno. Le sue «Macchie» saranno in mostra all’Accademia di Belle Arti, anche raccontate, sempre attraverso le
opere e i loro autori, le storie di una quindicina di atelier italiani che lavorano secondo principi condivisi di libertà espressiva. «Gli stessi principi – spiega Rosi – che hanno mosso lo scultore Michael Noble e Ida Borletti che con il veronese Pino Castagna avevano dato vita negli anni ’50 alla storia leggendaria dell’atelier nell’ospedale di San Giacomo, quello dove prese il via la storia artistica di Carlo Zinelli». Alle loro vicende di artisti e persone è dedicata la mostra che si aprirà il 2 ottobre nella sede di palazzo Scarpa (a cura di Daniela Rosi, fino al 18 ottobre). Altri artisti saranno di scena invece nello Spazio Arte Pisanello della chiesa di San Fermo. L’arte diventa spettacolo venerdì 4 alle 18.30 in un progetto di Daniela Rosi, con la regia di Gloriana Ferlini e un’istallazione interattiva con videoproiezione architetturale curata da Enzo Gentile grazie alla quale le opere degli outsider voleranno tra le colonne della ex Dogana di terra. Tra gli irregolari anche Robert Schumann (1810-1865) i cui «Canti del mattino», che il compositore credette gli fossero stati dettati dagli angeli, saranno interpretati domenica 6 ottobre alle 11 nella sede dell’Accademia di Belle Arti da Andrea Dindo su un pianoforte d’eccezione. «Quello fabbricato in Veneto – dice Rosi - da Luigi Borgato, unico artigiano al mondo che costruisce pianoforti interamente a mano dedicando a ciascuno circa milleseicento ore». Info e programma su www.comitatonobeldisabili.it