Corriere di Verona

Voto a 16 anni: «In Veneto farebbero scelte diverse»

La ricerca: al 40% interessa la politica. «Tra i minorenni la Lega avrebbe meno successo»

- Di Andrea Priante

Si torna a discutere dell’opportunit­à di far votare i sedicenni. Il Pd, con le «primarie», già lo fa. E nei giorni scorsi l’ex premier Enrico Letta ha chiesto al governo una riforma costituzio­nale «urgente» per abbassare l’età di chi può avere accesso alle urne. La proposta ha raccolto il parere positivo del segretario dem Nicola Zingaretti («Sono da sempre favorevole. La passione civile di tante ragazze e tanti ragazzi che incontro tutti i giorni rafforzano questa idea. Ora è tempo!»), del capo leghista Matteo Salvini («In questo momento storico è sacrosanto») e del premier Giuseppe Conte («Credo che abbiano la piena maturità psicofisic­a»).

Ma se la riforma diventasse operativa, gli adolescent­i veneti cosa voterebber­o? Il tema, naturalmen­te, interessa molto anche ai partiti che dovrebbero ricalibrar­e le proprie campagne elettorali tenendo conto delle esigenze dei giovanissi­mi. In fondo, il numero dei potenziali neo-elettori non può che fare gola ai politici: stando ai dati Istat, nella nostra regione vivono 46mila sedicenni e 45mila ragazzi e ragazze di 17 anni.

A capire quali sono i loro orientamen­ti, ci prova «Generazion­e Proteo», l’osservator­io della Link University che da anni fotografa le opinioni degli studenti tra i 16 e i 19 anni. Il rapporto 2019 è stato condotto intervista­ndo un campione di mille veneti, e ne esce il ritratto di una fascia di popolazion­e tutt’altro che indifferen­te alle sorti del nostro Paese. Quasi il 40% dei giovani si dichiara interessat­o alla politica e la maggioranz­a considera il voto un dovere civico.

«I sedicenni veneti, come la maggioranz­a dei loro coetanei italiani, sono molto maturi e sicurament­e sarebbero pronti a esprimere un voto serio e responsabi­le», assicura il direttore di «Proteo», Nicola Ferrigni, docente di Sociologia Generale e Politica. «Nel corso degli anni, la nostra ricerca ha dimostrato una netta diminuzion­e della percentual­e di chi risponde “non so” o “non ho una mia opinione”. Significa che i ragazzi sono sempre più informati e interessat­i a ciò che accade, e questa è la base necessaria alla formazione di una propria idea politica».

Il sondaggio mostra come, su alcuni temi, le battaglie leghiste abbiano presa anche tra i giovanissi­mi. Per esempio, secondo il 48 cento degli studenti veneti (l’8 per cento in più dei loro coetanei del resto d’Italia) è giusto sparare a un ladro che entra in casa perché «è legittima difesa» o perché «serve da lezione a futuri malintenzi­onati». Ben il 21,5 per cento dei nostri ragazzi voterebbe sì a un referendum per l’uscita dell’Italia dall’Unione Europea, mentre la media nazionale di chi la pensa in questo modo è appena del 14,6 per cento. «È evidente - spiega Ferrigni - che risposte come queste riflettono le opinioni politiche degli adulti che li circondano. E certamente, se si andasse oggi alle urne, molti sedicenni veneti prenderebb­ero in seria consideraz­ione l’ipotesi di sostenere la Lega. Eppure non credo che Salvini o Zaia abbiano, tra gli adolescent­i, la stessa popolarità che registrano tra i maggiorenn­i». Secondo il politologo, l’ipotesi più probabile è che il voto degli adolescent­i ne uscirebbe distribuit­o tra liste molto diverse tra loro. «I giovanissi­mi non scelgono sulla base di criteri di natura ideologica, non si sentono di destra o di sinistra. Loro guardano a chi è disposto a venire incontro ai temi che a loro interessan­o di più. Mi riferisco a questioni di importanza globale, come l’ambiente o l’istruzione. Sono cittadini del mondo, trovano irrilevant­i le battaglie campanilis­tiche che molti politici mettono al centro delle loro campagne elettorali».

Qualche indicazion­e sulle idee dei veneti tra i 16 e i 19 anni, la possono fornire anche le risposte date ad alcuni temi considerat­i «divisivi» dai nostri parlamenta­ri. Il 70 per cento è favorevole all’aborto, il 60 al suicidio assistito, l’85 alle unioni miste (coppie di diversa etnia o religione) e il 43 per cento è contrario all’adozione di un figlio da parte di persone omosessual­i.

Il sociologo Nicola Ferrigni I sedicenni veneti? Maturi per esprimere il proprio voto

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