Voto a 16 anni: «In Veneto farebbero scelte diverse»
La ricerca: al 40% interessa la politica. «Tra i minorenni la Lega avrebbe meno successo»
Si torna a discutere dell’opportunità di far votare i sedicenni. Il Pd, con le «primarie», già lo fa. E nei giorni scorsi l’ex premier Enrico Letta ha chiesto al governo una riforma costituzionale «urgente» per abbassare l’età di chi può avere accesso alle urne. La proposta ha raccolto il parere positivo del segretario dem Nicola Zingaretti («Sono da sempre favorevole. La passione civile di tante ragazze e tanti ragazzi che incontro tutti i giorni rafforzano questa idea. Ora è tempo!»), del capo leghista Matteo Salvini («In questo momento storico è sacrosanto») e del premier Giuseppe Conte («Credo che abbiano la piena maturità psicofisica»).
Ma se la riforma diventasse operativa, gli adolescenti veneti cosa voterebbero? Il tema, naturalmente, interessa molto anche ai partiti che dovrebbero ricalibrare le proprie campagne elettorali tenendo conto delle esigenze dei giovanissimi. In fondo, il numero dei potenziali neo-elettori non può che fare gola ai politici: stando ai dati Istat, nella nostra regione vivono 46mila sedicenni e 45mila ragazzi e ragazze di 17 anni.
A capire quali sono i loro orientamenti, ci prova «Generazione Proteo», l’osservatorio della Link University che da anni fotografa le opinioni degli studenti tra i 16 e i 19 anni. Il rapporto 2019 è stato condotto intervistando un campione di mille veneti, e ne esce il ritratto di una fascia di popolazione tutt’altro che indifferente alle sorti del nostro Paese. Quasi il 40% dei giovani si dichiara interessato alla politica e la maggioranza considera il voto un dovere civico.
«I sedicenni veneti, come la maggioranza dei loro coetanei italiani, sono molto maturi e sicuramente sarebbero pronti a esprimere un voto serio e responsabile», assicura il direttore di «Proteo», Nicola Ferrigni, docente di Sociologia Generale e Politica. «Nel corso degli anni, la nostra ricerca ha dimostrato una netta diminuzione della percentuale di chi risponde “non so” o “non ho una mia opinione”. Significa che i ragazzi sono sempre più informati e interessati a ciò che accade, e questa è la base necessaria alla formazione di una propria idea politica».
Il sondaggio mostra come, su alcuni temi, le battaglie leghiste abbiano presa anche tra i giovanissimi. Per esempio, secondo il 48 cento degli studenti veneti (l’8 per cento in più dei loro coetanei del resto d’Italia) è giusto sparare a un ladro che entra in casa perché «è legittima difesa» o perché «serve da lezione a futuri malintenzionati». Ben il 21,5 per cento dei nostri ragazzi voterebbe sì a un referendum per l’uscita dell’Italia dall’Unione Europea, mentre la media nazionale di chi la pensa in questo modo è appena del 14,6 per cento. «È evidente - spiega Ferrigni - che risposte come queste riflettono le opinioni politiche degli adulti che li circondano. E certamente, se si andasse oggi alle urne, molti sedicenni veneti prenderebbero in seria considerazione l’ipotesi di sostenere la Lega. Eppure non credo che Salvini o Zaia abbiano, tra gli adolescenti, la stessa popolarità che registrano tra i maggiorenni». Secondo il politologo, l’ipotesi più probabile è che il voto degli adolescenti ne uscirebbe distribuito tra liste molto diverse tra loro. «I giovanissimi non scelgono sulla base di criteri di natura ideologica, non si sentono di destra o di sinistra. Loro guardano a chi è disposto a venire incontro ai temi che a loro interessano di più. Mi riferisco a questioni di importanza globale, come l’ambiente o l’istruzione. Sono cittadini del mondo, trovano irrilevanti le battaglie campanilistiche che molti politici mettono al centro delle loro campagne elettorali».
Qualche indicazione sulle idee dei veneti tra i 16 e i 19 anni, la possono fornire anche le risposte date ad alcuni temi considerati «divisivi» dai nostri parlamentari. Il 70 per cento è favorevole all’aborto, il 60 al suicidio assistito, l’85 alle unioni miste (coppie di diversa etnia o religione) e il 43 per cento è contrario all’adozione di un figlio da parte di persone omosessuali.
Il sociologo Nicola Ferrigni I sedicenni veneti? Maturi per esprimere il proprio voto