Si parte, domenica la Scaligera non può sbagliare
Basket, Tezenis cerca con forza la promozione in A
Esame di maturità. In premio, il paradiso perduto 17 anni fa: l’A. Una griglia che le assegna la pole position davanti a Udine e Forlì, addosso la pellaccia dei Rosselli e Hasbrouck, la tesi della Scaligera Basket comincia domenica al Forum con Caserta (ore 18) e da lì sarà scritta lungo altre 31 pagine tra campionato e faseorologio fino alla discussione durante i playoff. Argomento: validità di un progetto triennale. Nell’anno in cui non può più sbagliare, la Tezenis prova a chiudere il cerchio del suo triennio, una sorta di risposta slow alle rivoluzioni del passato, troppe e sterili visto il regolare infrangersi contro il secondo turno dei playoff A2.
L’idea di avvicinarsi per gradi al pensiero stupendo origina nel torneo 2017/18, già al timone Luca Dalmonte, l’ottavo tecnico assoldato dal 2010 a oggi, e giunge ora alla prova su strada — quella dell’aperta candidatura alla promozione — dopo un vissuto lineare. Nel roster che mira al salto, del primo anno restano due lunghi, l’atletico Udom e il ringhioso Poletti (nel frattempo andato e tornato) mentre l’eredità della scorsa stagione è in Candussi, chiamato al decollo in area, e Severini, difensore a francobollo e potenziale killer dall’arco. Degli innesti estivi, sulla carta solo il play americano Love, debuttante in Italia, è di per sé un interrogativo: gli altri, dal leader carismatico Rosselli al franco tiratore Hasbrouck, dal play calmo Tomassini all’usato sicuro Prandin, vengono nell’ordine da promozioni (quattro per Rosselli, protagonista con Hasbrouck dell’ultima risalita della Fortitudo), oltre un decennio di parquet e un’anagrafe che assesta l’età media del nucleo senior sui 30 anni tondi (sotto i 30 solo il ventiseienne Severini, i venticinquenni Udom e Candussi, il diciannovenne Morgillo).
Detto che il precampionato ha disegnato luci e ombre, che l’ex infortunato Tomassini allargherà le spalle della regia solo dall’autunno inoltrato in poi e che il nodo è scollinare l’inverno con testa e gambe rodate per la fase calda, è dal rapporto tra l’analitico sistema di gioco di Dalmonte e le individualità dei giocatori che dipenderà il passo della rincorsa. Il tutto vegliato da un nuovo-vecchio gm, Alessandro Giuliani, origini vicentine, cresciuto professionalmente nella Scaligera, rientrato nella sua Verona ricevendo il testimone da Daniele Della Fiori, giunto qui nel 2016 e salutato dalla Tezenis nel maggio scorso al culmine, peraltro, di un rapporto ormai incrinatosi con lo stesso Dalmonte. Quel Dalmonte, classe ’63, che in A è salito nel 2000 con Avellino e sempre in A ha allenato, tra le altre piazze, anche Teramo, Roseto, Cantù, Pesaro, Roma. Su di lui la proprietà, i Pedrollo, s’era dovuta riunire a tavola, nel giugno scorso, per appianare le distanze: il presidente Gianluigi deciso a cambiare timoniere; il vicepresidente Giorgio, figlio del patron, fedele alla linea della continuità.
Alla fine la conferma, per Dalmonte, e a stretto giro di posta il rientro in cabina di Giuliani. A quest’ultimo le chiavi di un mercato ratificato in tempi brevi puntando sui lupi di categoria. A Dalmonte quelle tattiche di una Scaligera che pronuncia ad alta voce il pensiero fin qui proibito dal ritorno tra i professionisti — era il 2010 — ovvero riabbracciare il paradiso perduto. Guardia Kenny Hasbrouck (41), 33 anni, Usa. Ha giocato a Bologna con la Fortitudo (Foto Scaligera Basket)
Il debutto
Al Forum di Caserta (palla a due alle 18) prima partita del campionato di A2
La stagione
Da tenere d’occhio Udine e Forlì. Rosselli e Hasbrouck potrebbero fare la differenza