Corriere di Verona

Hellas, Juric con la Sampdoria fa pretattica

L’ex bandiera e allenatore del Genoa: «È il Verona che gioca, non io. Voglio tutti concentrat­i»

- Matteo Fontana

Questo copione, l’Hellas, lo conosce bene. L’ha già affrontato dieci giorni fa, quando in casa allo stadio Bentegodi arrivò l’Udinese: squadra dal valore assoluto certo, ma con una classifica zoppicante e un allenatore (nel caso specifico, Igor Tudor) che, se avesse perso di nuovo, sarebbe stato ad alto rischio. Oggi arriva la Sampdoria, che è in condizioni peggiori, perché arriva da cinque sconfitte in sei turni, con la vittoria con il Torino ad alleggerir­e la pressione, subito risollevat­a dalle cadute con Fiorentina e Inter. Eusebio Di Francesco, fanno sapere da Genova, dovesse scivolare ancora sarebbe sul punto dell’esonero, e già si fanno i nomi, come suoi sostituti, di Stefano Pioli e Claudio Ranieri.

Certi discorsi sono, per Ivan Juric (foto LaPresse), questioni che non rilevano: «Penso alla mia squadra, non guardo mai in casa d’altri. Chiedo al Verona di ripetere le prestazion­i che abbiamo proposto in quest’avvio di campionato, con la stessa intensità, la stessa concentraz­ione che ho sempre visto e che dobbiamo replicare al Bentegodi nella gara con la Sampdoria». Una sorta di derby, quello con i blucerchia­ti, per Juric, che è stato una bandiera del Genoa, per poi allenarlo: «Non è Juric contro la Samp, è il Verona che gioca con loro», taglia corto lui. Da Cagliari, domenica, l’Hellas è tornato con un pareggio prezioso, colto su un campo irto d’insidie, con un avversario in gran forma. Il palazzo della salvezza si costruisce un punto dopo l’altro, ma vincere questo pomeriggio in casa darebbe al Verona una grande spinta, prima della sosta per gli impegni delle nazionali (la ripresa sarà con il Napoli, nella difficile trasferta al San Paolo, il 19 ottobre). Juric tiene tutti in allerta: «La classifica della Sampdoria non dice la verità. Noi stiamo bene. Con l’Udinese abbiamo iniziato in maniera prudente, ma non dico in che modo ci comportere­mo stavolta…». Un pizzico di necessaria pretattica, dunque, ma anche una risposta chiarissim­a sulla situazione di Samuel Di Carmine, che pareva poter rientrare proprio oggi e che, al contrario, non ci sarà: «Non si è ancora ripreso, non giocherà», spiega Juric. Gli effetti dello scontro con Ekong, proprio con l’Udinese, si fanno sentire. Se ne riparlerà per Napoli, in attacco ci sarà Mariusz Stepinski, mentre sul duo di trequartis­ti che lo affiancher­à Juric preferisce non dare indicazion­i: «Vediamo. Verre ha un grande potenziale, deve essere più continuo nel corso della gara, non avere delle pause, perché in Serie A non te le concede nessuno. Zaccagni mi è piaciuto con il Cagliari, purtroppo ha mancato dei gol e si sa che i giudizi dipendono da quest’aspetto. In generale, il Verona è una squadra che ha dei giocatori che, com’è naturale che sia, hanno dei pregi ma pure dei limiti, e per questo c’è bisogno di crescere per superarli».

Se in difesa Marash Kumbulla dovrebbe tornare a comandare la linea, con Amir Rrahmani da una parte e Koray Gunter dall’altra, a centrocamp­o non ci sono dubbi: «Amarabat e Veloso stanno facendo molto bene. Uno ha una forza fisica devastante, l’altro ha la testa libera, usa la tecnica, che è un suo pregio, ma si presta a svolgere entrambe le fasi». Ed è così che l’Hellas si presenta alla sfida, che vedrà un pubblico consistent­e, con circa 2000 tifosi della Samp (c’è uno storico gemellaggi­o con quelli del Verona) in arrivo. Tutto pronto, si gioca.

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