Giochi invernali, nebbia fitta sul top manager
Il nodo del compenso. Si stempera la tensione col M5s
Dal punto di vista politico, il clima sembra sereno. Dal punto di vista organizzativo, invece, è nebbia fitta. Lunedì, alle 15, in Fiera a Verona, tornerà a riunirsi il Comitato organizzatore di «Milano-Cortina» 2026. Un appuntamento importante perché indicato da tempo come decisivo per la scelta dell’amministratore delegato che guiderà la futura Fondazione, ossia il motore dei Giochi (preferita alla Spa perché, sebbene partecipata da capitale pubblico, è regolata dal diritto privato, il che dovrebbe aiutare sul fronte burocratico e fiscale).
Si diceva della politica. Nonostante le schermaglie continuino, col presidente del Coni Giovanni Malagò ad indicare nell’8 novembre «una data possibile» per l’incontro a Losanna tra Thomas Bach, il presidente del Cio, e Vincenzo Spadafora, ministro dello Sport, e quest’ultimo a replicare gelido: «Gli appuntamenti me li prendo da solo, non mi faccio convocare», proprio la presenza di Spadafora a Verona dopodomani archivia una volta per tutte l’ostilità del M5s - di cui il ministro è un esponente di primo piano - verso l’evento che Veneto e Lombardia, parole di Luigi Di Maio, dovrebbero «pagarsi da sé». A Verona ci saranno ovviamente pure i governatori Luca Zaia e Attilio Fontana, il sindaco di Milano Giuseppe Sala e di Cortina Giampietro Ghedina e i rappresentanti di Spencer Stuart, la società di consulenza incaricata dal Comitato di individuare l’amministratore delegato.
E qui veniamo alla nebbia, fitta a tal punto che secondo qualcuno potrebbe non dipanarsi ma anzi protrarsi ancora per qualche giorno. «Si darà mandato all’headhunter di individuare da 3 a 5 nomi» aveva detto Malagò. Il rischio è che non ce ne sia neppure uno. Sebbene l’identikit sia stato tracciato in modo puntuale (curriculum manageriale internazionale, esperienza nel rapporto con la pubblica amministrazione, estraneità all’ambiente politico, perfetta conoscenza dell’inglese abbinata ad una seconda lingua, competenza in materia di marketing, disponibilità ad un impegno full time di 7 anni) fin qui non sono mancate le difficoltà a trovare candidati. Si è parlato di Vittorio Colao, ex ad di Vodafone ora consulente General Motors, Carlo Barlocco, ex amministratore delegato della Samsung ora in Motorola, Stefano Domenicali, ex direttore sportivo della Ferrari ora amministratore delegato di Lamborghini. Indiscrezioni poi smentite o dai diretti interessati o dai membri del Comitato, perché c’è un problema, essenzialmente, da superare: il compenso. Una figura corrispondente all’identikit, infatti, non viaggia sotto 1,5-2 milioni di compenso, specie alla luce della durata dell’incarico, 7 anni. Quanto può offrire Milano-Cortina? Il tetto per la pubblica amministrazione è di 240 mila euro. Avendo optato per la fondazione si può arrivare a mezzo milione. E poi certo il prestigio, i riflettori, l’infinita riconoscenza. Basteranno per convincere un top manager?