Corriere di Verona

Vigili, una sede tra crepe e precarietà

La sede ospita 220 agenti, il Comune cerca un’alternativ­a. Vertice con il ministero della Difesa

- Francesco Barana

Ieri ha festeggiat­o i suoi 153 anni, ma la polizia municipale di Verona sta vivendo un momento di difficoltà per le condizioni in cui è ridotta la sede di via del Pontiere.

Il colpo d’occhio è desolante già dall’esterno. Muri incrostati, crepe, l’intonaco a pezzi, tubi arrugginit­i, impalcatur­e e recinzioni che fanno quasi da cornice. L’antico convento di San Domenico, sede della polizia municipale, oggi è un vecchio palazzo malandato, il cui presente stride con una storia gloriosa di oltre 500 anni. Senza una ristruttur­azione profonda, si tira avanti con la manutenzio­ne ordinaria, vedi il recente rifaciment­o dell’impianto elettrico e di riscaldame­nto. «L’edificio

tecnicamen­te è agibile, tuttavia le condizioni, come si può vedere, sono molto precarie», dice il comandante Luigi Altamura, che ieri ci ha accompagna­to per i corridoi e gli uffici. Se il piano terra, in qualche modo, tiene, il primo piano invece è piuttosto malmesso. Pareti vetuste, locali in stato di poca grazia, servizi, spogliatoi e bagni in condizioni borderline. La storica aula magna ormai è un luogo chiuso da tempo. Inagibile. Lì vive solo la polvere e l’atmosfera sinistra tipica dei luoghi sepolti dal tempo. «Dignità» è la parola che ricorre spesso sulla bocca di Altamura. E «disagio». «Viviamo e lavoriamo in stato di disagio, le condizioni non sono degne della sede di un corpo come quello delle polizia municipale. Non si può andare avanti così, qui ci lavorano 220 persone, non meritano condizioni simili. La polizia municipale credo dia tanto alla città di Verona, penso debba avere una casa più degna».

Fuori nel cortile è appena terminata la cerimonia per i 153 anni dalla fondazione dei vigili urbani. Momento di festa, ma anche di riflession­i. Nei giorni scorsi è tornata alla ribalta la questione del loro possibile trasferime­nto alla caserma Rossani in via del Minatore, di proprietà del ministero della Difesa. In cambio la storia è nota - il Comune s’impegna coi militari a investire tre milioni e 650mila euro per la ristruttur­azione le caserme Pianelli e Li Gobbi. Ma sono sorti problemi, il che ha spazientit­o l’assessore Daniele Polato, che ha lanciato un ultimatum ai militari: «Consegnate la caserma entro giugno, altrimenti realizziam­o la nuova sede altrove», il sunto. Il sindaco Federico Sboarina, accanto ad Altamura, ai nostri taccuini va pure oltre al diktat del suo assessore. «È improbabil­e ormai che si vada alla Rossani - dice-. La faccenda rischia di andare per le lunghe e la polizia municipale ha bisogno di un posto nuovo entro pochi mesi. Con i 3 milioni e 650mila euro che si libererebb­ero potremmo trovare soluzioni alternativ­e facilmente». Altamura rilancia: «I militari ci dicano cosa vogliono fare, noi qui più di sei mesi non possiamo resistere. Accolgo favorevolm­ente le dichiarazi­oni dell’assessore Polato». La settimana prossima ci sarà una riunione tra il Comune e il ministero della Difesa. Se non sarà definitiva, poco ci manca. In assenza di garanzie sul tavolo, dicono da Palazzo Barbieri, l’assessore ai lavori Pubblici Luca Zanotto comincerà a studiare percorsi alternativ­i. In primo luogo individuan­do possibili siti del patrimonio immobiliar­e del Comune, in alternativ­a si valuterà il mercato privato.

Altamura La polizia municipale penso debba avere una casa più degna

Sboarina Ormai è improbabil­e che si vada alla caserma «Rossani»

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(Foto Sartori) La caserma e la piazza Sopra la sede dei vigili, sotto la cerimonia
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Palazzo Barbieri chiede che il ministero della Diesa rispetti il contratto e consegni la caserma Rossani entro giugno.
Criticità Una crepa sul soffitto Palazzo Barbieri chiede che il ministero della Diesa rispetti il contratto e consegni la caserma Rossani entro giugno.

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