Vigili, una sede tra crepe e precarietà
La sede ospita 220 agenti, il Comune cerca un’alternativa. Vertice con il ministero della Difesa
Ieri ha festeggiato i suoi 153 anni, ma la polizia municipale di Verona sta vivendo un momento di difficoltà per le condizioni in cui è ridotta la sede di via del Pontiere.
Il colpo d’occhio è desolante già dall’esterno. Muri incrostati, crepe, l’intonaco a pezzi, tubi arrugginiti, impalcature e recinzioni che fanno quasi da cornice. L’antico convento di San Domenico, sede della polizia municipale, oggi è un vecchio palazzo malandato, il cui presente stride con una storia gloriosa di oltre 500 anni. Senza una ristrutturazione profonda, si tira avanti con la manutenzione ordinaria, vedi il recente rifacimento dell’impianto elettrico e di riscaldamento. «L’edificio
tecnicamente è agibile, tuttavia le condizioni, come si può vedere, sono molto precarie», dice il comandante Luigi Altamura, che ieri ci ha accompagnato per i corridoi e gli uffici. Se il piano terra, in qualche modo, tiene, il primo piano invece è piuttosto malmesso. Pareti vetuste, locali in stato di poca grazia, servizi, spogliatoi e bagni in condizioni borderline. La storica aula magna ormai è un luogo chiuso da tempo. Inagibile. Lì vive solo la polvere e l’atmosfera sinistra tipica dei luoghi sepolti dal tempo. «Dignità» è la parola che ricorre spesso sulla bocca di Altamura. E «disagio». «Viviamo e lavoriamo in stato di disagio, le condizioni non sono degne della sede di un corpo come quello delle polizia municipale. Non si può andare avanti così, qui ci lavorano 220 persone, non meritano condizioni simili. La polizia municipale credo dia tanto alla città di Verona, penso debba avere una casa più degna».
Fuori nel cortile è appena terminata la cerimonia per i 153 anni dalla fondazione dei vigili urbani. Momento di festa, ma anche di riflessioni. Nei giorni scorsi è tornata alla ribalta la questione del loro possibile trasferimento alla caserma Rossani in via del Minatore, di proprietà del ministero della Difesa. In cambio la storia è nota - il Comune s’impegna coi militari a investire tre milioni e 650mila euro per la ristrutturazione le caserme Pianelli e Li Gobbi. Ma sono sorti problemi, il che ha spazientito l’assessore Daniele Polato, che ha lanciato un ultimatum ai militari: «Consegnate la caserma entro giugno, altrimenti realizziamo la nuova sede altrove», il sunto. Il sindaco Federico Sboarina, accanto ad Altamura, ai nostri taccuini va pure oltre al diktat del suo assessore. «È improbabile ormai che si vada alla Rossani - dice-. La faccenda rischia di andare per le lunghe e la polizia municipale ha bisogno di un posto nuovo entro pochi mesi. Con i 3 milioni e 650mila euro che si libererebbero potremmo trovare soluzioni alternative facilmente». Altamura rilancia: «I militari ci dicano cosa vogliono fare, noi qui più di sei mesi non possiamo resistere. Accolgo favorevolmente le dichiarazioni dell’assessore Polato». La settimana prossima ci sarà una riunione tra il Comune e il ministero della Difesa. Se non sarà definitiva, poco ci manca. In assenza di garanzie sul tavolo, dicono da Palazzo Barbieri, l’assessore ai lavori Pubblici Luca Zanotto comincerà a studiare percorsi alternativi. In primo luogo individuando possibili siti del patrimonio immobiliare del Comune, in alternativa si valuterà il mercato privato.
Altamura La polizia municipale penso debba avere una casa più degna
Sboarina Ormai è improbabile che si vada alla caserma «Rossani»