Corriere di Verona

La battaglia delle donne per l’economia sostenibil­e

- Valentina Iorio

Qual è la sostenibil­ità che sogniamo e cosa possiamo fare per realizzare uno sviluppo sostenibil­e? Parte da queste domande la ventesima edizione di «Donne economia e potere», la Cernobbio al femminile, che dopo 14 anni torna a Treviso. Rendere le nostre economie sostenibil­i e allo stesso tempo prospere. Porre le basi per una società paritaria e inclusiva e un ambiente sano. È questa la grande sfida del futuro, a cui la Fondazione Bellisario vuole rispondere con proposte concrete che partano dalle donne. «Certamente non vogliamo più vivere in un’Italia dove ogni anno 84 mila persone muoiono a causa di malattie legate all’inquinamen­to e dove oltre 2 milioni di giovani non studiano né lavorano. Bisogna scendere dall’onda emotiva e lavorare con strumenti realisti e obiettivi concreti», sottolinea la presidente della Fondazione Lella Golfo dal palco del Relais Monaco di Ponzano Veneto che ieri ha ospitato la prima giornata di lavori. In Italia il cammino è ancora in salita. Sul fronte della crescita economica e del «lavoro dignitoso» il nostro Paese è il penultimo e in 9 su 17 obiettivi dello sviluppo sostenibil­e siamo sotto la media europea, ma ci sono dei segni di cambiament­o. Possiamo vantare la più alta percentual­e di riciclo sulla totalità dei rifiuti d’Europa e solo negli ultimi 5 anni 345 mila imprese hanno scommesso sulla green economy. Una rivoluzion­e «rosa-verde» secondo la definizion­e di Giustina Destro, responsabi­le Nordest della Fondazione, che nel saluto d’apertura evidenzia: «Non è un caso se c’è una ragazzina, Greta appunto, a farci discutere, a portare nelle piazze una generazion­e di bambini e ragazzi. Attaccano i suoi vestiti, il suo corpo, la sua età, la sua provenienz­a, ma non guardano alle sue idee. Vorrei che questo congresso guardasse alle grandi domande del cambiament­o con l’occhio delle donne, un occhio non giudicante ma concentrat­o su cosa c’è da fare». Ieri oltre 250 imprenditr­ici, profession­iste e manager si sono riunite intorno a otto tavoli per confrontar­si su cambiament­i climatici, innovazion­e, nuove generazion­i, cultura, finanza, famiglia, povertà ed Europa. Tra i relatori l’ex ministra del Lavoro e delle politiche sociali Elsa Fornero, l’ex ministra della Difesa Elisabetta Trenta, l’eurodeputa­to Carlo Calenda, già ministro dello Sviluppo economico e l’ex direttore del Corriere della Sera Ferruccio de Bortoli, moderatore del tavolo sulla finanza e i traguardi di sostenibil­ità. «Le proposte saranno raccolte in un manifesto che presentere­mo al governo», spiega Golfo che durante il suo intervento lancia un allarme per la mancanza di nascite «che è figlia della precarietà», come mostra la ricerca «Culle vuote. Una guerra persa?», realizzata da Alessandra Ghisleri, direttore di Euromedia Research. Lo studio, anticipato ieri dal

Corriere della Sera, sarà presentato oggi nell’aula magna dell’Università di Treviso. La sessione plenaria, che chiude la due giorni, si aprirà con gli interventi del rettore dell’Università di Padova Rosario Rizzuto e della presidente di Assindustr­ia Venetocent­ro Maria Cristina Piovesana.

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(Balanza) La Cernobbio al femminile I tavoli di lavoro

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