Corriere di Verona

Kering Eyewear, Gucci resta a Safilo

L’intesa Vedovotto-Trocchia prolunga al 2023 l’accordo produttivo. E argina ulteriori rischi di esuberi

- Federico Nicoletti

Kering Eyewear conferma la produzione degli occhiali Gucci in Safilo per tre anni in più. L’accordo è stato firmato l’altra notte ed è un altro tassello nel cambiament­o epocale in corso nell’occhialeri­a. L’intesa, annunciata ieri pomeriggio a Milano dall’amministra­tore delegato di Kering Eyewear, Roberto Vedovotto, prolunga fino a fine 2023 l’accordo produttivo sulle collezioni della griffe ammiraglia del colosso del lusso francese in scadenza nel 2020. In un passaggio che cambia del tutto i rapporti tra la società guidata da Vedovotto e la Safilo che proprio il manager aveva lasciato in maniera traumatica nel 2013.

Cosa diversa dai rumors di acquisto su Safilo dei giorni scorsi. Esclusi del tutto da Vedovotto: «Non c’è alcun interesse a farlo. Abbiamo trovato invece il miglior modo di collaborar­e con un buon accordo per entrambe le parti». E l’intesa è rilevante per sostenere Safilo (il titolo è salito ieri dell’11% in Borsa, a 1,15 euro), dopo la perdita di Dior, la griffe che vale il 13% dei ricavi, che Lvmh produrrà dal 2021 in Thelios, la joint venture costruita con Marcolin. L’amministra­tore delegato di Safilo, Angelo Trocchia, azzera così i rischi di ulteriori esuberi di personale nel piano industrial­e che dovrà approntare e discutere con i sindacati a fine anno. Pur se l’intesa non argina i contraccol­pi dal ritiro di Dior, su quel 70% di produzione che mancherà a Longarone, con i suoi 900 dipendenti, essendo Gucci prodotta tra Santa Maria di Sala, nel Veneziano, e a Martignacc­o, in Friuli.

Trocchia incassa poi il nuovo rapporto con Vedovotto. E per Safilo il riconoscim­ento da Kering della capacità produttiva su Gucci. «Con il nuovo management di Safilo abbiamo costruito una buona relazione», ha sostenuto Vedovotto. «Il prodotto è molto migliorato, il servizio è eccellente. Per noi il Made in Italy è fondamenta­le. Abbiamo voluto preservare il nostro contributo al territorio e al distretto del Cadore, dov’è collocata la maggior parte della rete dei nostri 40 fornitori, e le capacità tecniche maturate in Safilo».

L’accordo prolunga l’attuale di quattro anni, che nei primi due aveva garantito il 100% di Gucci, riducendo poi i volumi. E se l’intesa non vale quanto un’accordo di licenza, è pur vero che Gucci è cresciuta di molto con la gestione diretta di Kering Eyewear. E può valere, secondo il segretario Femca Cisl del Veneto, Stefano Zanon, 1,5-1,7 milioni di pezzi l’anno. Lo stesso Vedovotto ha fatto capire che l’accordo prevede una crescita di volumi prodotti: «Se attualment­e non produciamo tutto Gucci in Safilo, abbiamo però detto loro che c’è bisogno di aumentare il prodotto e che lo faremo con loro. L’accordo è su Gucci. Poi vedremo cosa succederà».

Infine l’accordo che riavvicina Kering Eyewear e Safilo fa rimbalzare la sfida in casa Lvmh. Non è un caso che l’intesa sia stata firmata ora, dopo la conferma del ritiro di Dior. In sostanza: Kering Eyewear può sfruttare appieno gli spazi in Safilo lasciati liberi da Dior per far crescere Gucci, senza coabitazio­ni sotto lo stesso tetto con i concorrent­i. Non solo. Se l’operazione Dior poteva essere un tentativo di metter sotto pressione Safilo in un momento difficile (e secondo alcuni l’indizio è che Lvmh ha lasciato la griffe Bulgari a Luxottica), ora la pressione torna su Lvmh. Che deve a tutti i costi completare entro fine 2020 lo stabilimen­to triplicato di Thelios a Longarone per produrre la collezione primavera-estate 2021 di Dior. Valvole di sfogo, in caso di ritardo, non ve ne sono.

«L’accordo con Kering è la dimostrazi­one che grandi player possono lavorare insieme e bene sul territorio - ha non a caso commentato Trocchia l’accordo, a valle del comunicato congiunto emesso ieri sera da Kering Eyewear e Safilo -. Sono felice di questo accordo che dà continuità a una relazione di lungo tempo. La nostra capacità unica manifattur­iera e la nostra expertise artigianal­e sono valorizzat­i nel prodotto Gucci, che è un successo globale per straordina­rietà di prodotto».

Da ultimo Vedovotto ha dato alcune indicazion­i sulla ulteriore strategia di crescita di Kering Eyewear, passata in cinque anni da zero ai 495 milioni di euro di ricavi lo scorso anno, e che è in utile dal 2017: «Risultato straordina­rio, se penso che solo cinque anni fa eravamo seduti in quattro sui mobili comprati all’Ikea, ed ora siamo in 1.300». Risultati che fanno di Kering Eywear il secondo polo negli occhiali di lusso. L’obiettivo è di diventare i numeri uno? «Non dipende solo da noi - ha chiuso Vedovotto - ma anche da quanto Essilux vorrà impegnarsi su questo segmento».

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Ossigeno Un momento della produzione nello stabilimen­to Safilo di Santa Maria di Sala. L’intesa con Kering Eyewear su Gucci argina ulteriori rischi di esuberi in casa Safilo

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