Corriere di Verona

Dalmonte: «Sento mia la Tezenis»

- M. S.

È qui dal 24 novembre 2016, nono turno di A2, via Frates e dentro lui, Luca Dalmonte. Ottavo allenatore della Scaligera dal ritorno tra i profession­isti del 2010. Le tre stagioni intere di Alessandro Ramagli, fra 2012 e 2015, restano il sodalizio più duraturo, ma con il tecnico romagnolo, 56 anni compiuti giovedì, siamo prossimi al sorpasso. «A Verona vivo la situazione cestistica che sento più mia», dice Dalmonte nell’incipit del campionato più importante: quello che dall’incrocio casalingo con Caserta di domani, alle 18, prende a segnare la rincorsa della Tezenis alla promozione. «Sono felice. Non è consuetudi­ne, per un tecnico, essere chiamato dentro un progetto così. Le mie radici le sento incollate a questa realtà e sarei onorato di accompagna­re il nostro progetto triennale fino in fondo con successo».

L’idea pianificat­a nel 2017: il primo anno per seminare, il secondo per iniziare a raccoglier­e, il terzo per centrare l’obiettivo massimo. A Dalmonte la proprietà targata Pedrollo — mai oltre il secondo turno dei playoff di A2 — consegna un roster da pole position: Love, Hasbrouck, Severini, Udom e Candussi nello starting five, dalla panchina Rosselli, capitan Poletti, Tomassini e Prandin più i baby Morgillo e Guglielmi. Archiviato un precampion­ato di luci e ombre, Dalmonte spiega che «non siamo ancora vicini a dove vorremmo essere ma vogliamo essere competitiv­i già per la prima palla a due». Cioè l’alzata di domani, contro quella Caserta, neopromoss­a, che pesca dalla serie A il suo tandem di fuoco, Giuri e Cusin, sull’asse play/pivot. «Un’avversaria — ragiona Dalmonte — costruita con intelligen­za: gli specialist­i Hassan, Turel e Carlson puniscono dal perimetro i vantaggi che Giuri, Cusin e Allen sanno prendersi nell’1 vs 1 e pick&roll». Tutto il resto è nell’ordine di scuderia di Dalmonte ai suoi: «Emozionars­i per emozionare la nostra gente».

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