Le «nuove» Gallerie Mercatali tra arte e musica
La riapertura Venerdì e sabato nell’ambito di ArtVerona l’occasione speciale con l’artista Norma Jeane riporta in vita lo spazio dell’ex Ortofrutticolo La curatrice Tognon: «Luogo straordinario, navate illuminate da giochi di luce»
Alle Gallerie Mercatali di Verona ci si andava per comprare la frutta e la verdura, non si dava valore allo spazio architettonico. Ora che si stagliano, con la loro sezione parabolica, nude contro il cielo, il loro fascino è diventato più forte e visibile a tutti. Sono le gallerie degli anni ’50 nell’ex Mercato Ortofrutticolo di Verona. L’occasione che offre ArtVerona per rivederle e riviverle attraverso l’arte è preziosa. Per due giorni, venerdì e sabato, in concomitanza con la quindicesima edizione della mostra mercato di arte moderna e contemporanea che si terrà proprio di fronte, nei padiglioni 11 e 12 della fiera di Verona, le gallerie Mercatali vivranno una nuova breve stagione di vita grazie all’intervento di un artista dietro il cui nome, Norma Jeane, si nasconde una personalità misteriosa, la cui installazione si mescolerà a performance musicali. A curare questo appuntamento, tra i tanti con l’arte contemporanea che la città con ArtVerona si sta preparando ad accogliere (dalla mostra di video arte “To be played” ospitata al Giardino Giusti al Festival di Veronetta alla imponente installazione di Anselm Kiefer nel cortile dell’Accademia di Belle Arti), è Paola Tognon, storica dell’arte bergamasca. «Le Gallerie Mercatali degli ex Mercati Ortofrutticoli di Verona sono uno spazio straordinario – spiega la curatrice -. La storia, la struttura e la loro memoria si traducono visivamente nelle vaste navate, cadenzate e luminose. La luce entra al loro interno e si spegne con l’imbrunire. Ma le Gallerie sono oggi degli spazi silenti, al loro interno ci si muove quasi intimiditi, cercando di orientarsi tra passate funzioni e misure oggi fuori scala».
Paola Tognon è direttrice di Contemporary Locus, «associazione – spiega - che ha una specifica esperienza nell’affrontare luoghi dismessi o dimenticati nella logica di un viaggio nell’oblio attraverso
l’arte, per cogliere l’opportunità di riaccenderli temporaneamente e restituirli nella loro dismissione attraverso la poetica degli artisti. Sono gli artisti che, con i loro progetti site specific, abitano i luoghi aperti da Contemporary Locus con visioni inaspettate, lontane da processi di speculazione. Certamente – continua Tognon - la silenziosa maestosità delle Gallerie Mercatali ha influenzato il progetto site specific «Loony Park» di Norma Jeane. L’artista ha registrato la solennità dello spazio e il nostro incedere al suo interno come minuscoli esseri in cerca di memorie».
Di certo il suo «Loony park» sarà una sorpresa, variabile a seconda delle ore. «Durante il giorno – racconta ancora la curatrice – sarà una grande installazione ambientale che accoglie il singolo individuo dentro un’esperienza dilatata. Al contrario, la notte, attraverso i suoni di Path Festival, diventerà uno spazio di condivisione.
Loony Park non detta una linea o una tendenza, non saremo abbagliati da effetti speciali. Saremo immersi in un luogo che apparentemente si presenta nella sua condizione dismessa, potremmo anche non accorgerci di essere in un’opera. Come in un bosco che può impaurire, incantare o lasciarci indifferenti. Dipende dal nostro umore, dalla giornata, dalla nostra volontà di mettersi in gioco. Anche in quest’opera Norma Jeane riscatta l’artista dalle nostre aspettative».