La prima uscita del cardinale «missionario»
Nominato domenica dal Papa, ora tornerà in Angola
«In Italia ci stiamo un po’ dimenticando della Fede, occorre ricominciare a evangelizzare». Monsignor Eugenio Dal Corso, «creato» cardinale da papa Francesco, ha fatto una tappa veronese.
«Mi pare che in Italia ci stiamo un po’ dimenticando della Fede, occorre ricominciare a evangelizzare». Monsignor Eugenio Dal Corso, prima di rientrare in Angola, dopo essere stato, sabato, «creato» cardinale da papa Francesco, ha fatto una velocissima tappa nella sua Verona. Coincidenza ha voluto che ieri ricorresse la festa della Congregazione dei Poveri Servi della Divina Provvidenza, a vent’anni dalla canonizzazione del fondatore, don Giovanni Calabria. Festa non solo per i religiosi, ma anche per i tanti medici che lavorano in quella che è la «creazione» più nota del sacerdote veronese: l’ospedale Sacro Cuore di Negrar. Ed è stato proprio il neo cardinale (ottantenne, non voterà in conclave) a celebrare la messa nella cappella della struttura che ospita la geriatria. Con un’omelia breve, ma che ha contenuto un monito: «Occorre tornare all’annuncio del Vangelo, all’annuncio del nome di Gesù, conseguenza del nostro essere cristiani». Aggiungendo, davanti a un’assemblea di pazienti e di professionisti della sanità «Dio non ci ha creato tanto per vivere fino a 120 anni, ma per l’eternità. Mi pare che da noi questa cosa stia venendo dimenticata».
Un riferimento allo stato di salute della Chiesa cattolica in Italia, tra calo delle vocazioni (cosa che riguarda anche il Veneto, come documentato nei giorni scorsi da questa testata) e non solo? A domanda diretta, il neocardinale non si sottrae: «Da tempo mi considero un missionario – risponde – certo, Verona è la mia diocesi di origine, ma di come vanno le cose qui in Italia vengo perlopiù informato da una serie di voci. Voci che parlano
di un affievolimento della pratica religiosa e che questo si riflette anche sulle sottoscrizioni all’otto per mille». Il motivo? «Il nostro cristianesimo è un cristianesimo di tradizione, più che di convinzio
ne. Per questo ritengo che sia necessario ricominciare a evangelizzare, fare un’opera missionaria anche qui da noi». Dopo una prima missione in Argentina, monsignor Dal Corso è stato per 33 anni in Angola, dove è stato nominato vescovo di Benguela. Dal 2018, opera nel centro pastorale di Caiundo, zona poverissima a confine della Namibia. «Mi sono meravigliato quando ho saputo che il Santo Padre mi voleva cardinale – commenta - ma penso che sia giunta voce della mia scelta di continuare a stare tra i più poveri: è l’idea della “Chiesa in uscita cara al pontefice”».
Al Sacro Cuore è stata inaugurato il nuovo reparto di riabilitazione ortopedica, con 25 nuovi posti letto, che verrà diretto dal dottor Roberto Filippini. Un modo per seguire meglio, anche dopo l’intervento, i moltissimi pazienti (oltre 300 ogni anno) che vengono operati per protesi all’anca e al ginocchi: quello di Negrar è uno dei principali ospedali in Italia in questo tipo di operazioni.