Corriere di Verona

La proposta: «Nuova società tutta comunale per i rifiuti»

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(l.a.) Far nascere una nuova società, di proprietà del Comune, per la gestione «in house» dei rifiuti urbani. Quella che fino a ieri era solo una mozione del consiglio comunale, è adesso diventata una proposta di delibera vera e propria, preparata e depositata a Palazzo Barbieri dal consiglier­e Massimo Paci (di Verona Domani) ma sottoscrit­ta anche da Mauro Bonato (Più Verona). La proposta di delibera concretizz­a la linea indicata dalla mozione approvata il 19 settembre col voto contrario del solo Tommaso Ferrari, di Traguardi. In pratica, Paci chiede che sia creata una nuova società, di proprietà al 100% del Comune, cui sarà affidata la gestione dei nostri rifiuti. Il problema da risolvere sarà, come sempre, quello dei soldi necessari: Amia è oggi di proprietà di Agsm Holding, che rischia perciò di perdere parte del proprio patrimonio, proprio in vista della fusione con Aim Vicenza e delle successive alleanze strategich­e nel settore multiutili­ty. Come evitarlo? Secondo i proponenti, potrebbero esserci due strade: o pagando direttamen­te ad Agsm il valore della società che le viene tolta (circa 21 milioni) oppure (visto che quei 21 milioni il Comune non pare averli) lasciando ad Agsm il settore più redditizio, ossia quello dello smaltiment­o rifiuti, mantenendo nella Holding di lungadige Galtarossa la società Transeco con relativi immobili. Sempre secondo i promotori, la fuoriuscit­a di Amia da Agsm sarebbe resa ancor più necessaria dall’ipotesi contenuta negli accordi iniziali sulla fusione Agsm-Aim: in quegli accordi infatti, il settore “Ambiente” era destinato a passare sotto il controllo di Vicenza. Va aggiunto che quegli accordi paiono essere stati già notevolmen­te modificati.

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