Corriere di Verona

Il Chievo perde Djordjevic per un mese

- Di Matteo Sorio

Immaginate d’essere un pilota tornato a bollare giri veloci. La pista (il campo) di nuovo amica, il motore (i gol) che riprende a cantare, le gomme (le gambe) bene aderenti. Poi, all’improvviso, altro cedimento nel puzzle e dritto ai box per la quarta volta negli ultimi dodici mesi. In sette turni di serie B, Filip Djordjevic ha segnato lo stesso numero di gol — quattro — raggranell­ati fra il 2015 e la prima metà del 2019. L’immaginari­o pilota è lui. Lui che da Livorno, dove sabato scorso ha messo lo zampino nella splendida remuntada clivense, seconda vittoria stagionale, è rientrato con addosso una lesione muscolo-tendinea degli adduttori di destra: sulla carta un mese, almeno, per il recupero.

Uscito pure lui anzitempo dal Picchi per un problema muscolare, il fatto che Obi — il mediano più esperto — sia uscito dagli accertamen­ti con un risultato positivo ammorbidis­ce il colpo per Djordjevic ma non lo para, anzi. Anni 32, centravant­i serbo, uno dei Paperoni gialloblù per ingaggio — circa 800mila euro — l’incipit di Djordjevic è stato quello di una prima punta un po’ più vicina al proprio status. Tante occasioni sbagliate, certo, ma anche quei quattro graffi, più la sensazione che il proprio peso, nelle aree di rigore cadette, possa farsi sentire parecchio, vedi Livorno tra il contributo nell’azione dell’1-1 e la conquista del rigore del 3-3. Per Djordjevic, come anticipato, è il quarto intoppo muscolare da quand’è a Verona, cioè dall’estate del 2018, teatro del suo arrivo a parametro zero dalla Lazio: fin qui aveva già saltato 76 giorni di lavoro, il conto salirà a tre mesi e passa, ed è un conto salato.

Domanda: e adesso? Da qui a metà novembre il Chievo affronterà Ascoli, Cosenza, Crotone, Spezia, Frosinone. Cinque partite in cui là davanti, in un reparto privo di stoccatori, il cartellino dovrà timbrarlo qualcun altro. Spalla principale di Djordjevic, fin qui, è stato Riccardo Meggiorini, tre gol e un assist, tandem che ben si sposava. L’unica alternativ­a parente di Djordjevic, per indole, è Rodriguez, sinora impiegato in corso d’opera e utile soprattutt­o

nelle sponde: nel suo pallottoli­ere personale, 25 gol su 85 presenze in B e 5 gol in 33 gare in A. Sarebbe un attaccante centrale anche Pietro Rovaglia, ma parliamo di un 2001, veronese, ex Primavera, ancora mai saggiato.

Indisponib­ile, peraltro, è anche il gigante colombiano Ceter, 21 anni, in prestito dal Cagliari, frattura del quinto metatarso durante il precampion­ato e ancora in recupero. Se Marcolini volesse alleggerir­e il reparto, puntando su altre qualità rispetto all’ingombro fisico di Djordjevic o di Rodriguez, potrebbe guardare a un avanzament­o di Giaccherin­i, che dovrebbe rientrare tra i convocati dopo la sosta contro l’Ascoli, o a quel Pucciarell­i a segno a Livorno. Certo, una ricalibrat­a, con Djordjevic in ghiacciaia, arriverà.

Attacco da inventare Al posto di Djordjevic pronto Rodriguez, ma da valutare anche l’idea Pucciarell­i

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Bomber ai box Filip Djordjevic, ha iniziato la stagione con quattro reti segnate (Lapresse)

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