Corriere di Verona

Amici della musica: «Vogliamo avvicinare i giovani»

Presentata la prossima stagione concertist­ica. Apertura il 14 ottobre con Pietro De Maria, interprete di Rachmanino­v e Chopin. Brunello affronterà Tartini

- Marianna Peluso

«Cercare di coniugare la funzione museale che deriva dalla nostra storia, lunga ben 110 anni, con la necessità di evolvere, di cercare nuove strade, soprattutt­o, nuovo pubblico» è la linea guida della prossima stagione firmata dalla Società Amici della Musica di Verona. Una filosofia spiegata bene da Romildo Grion, direttore artistico dell’associazio­ne culturale, e che trova conferma nel titolo del programma «Musica colta, patrimonio delle nuove generazion­i? 3.0» e nel suo sottotitol­o «Avvicinare i giovani alla musica colta – Avvicinare la musica colta ai giovani» che intendono essere «insieme una domanda, uno sprone e una sfida». Dopo la chiusura dell’ottava edizione del Verona Internatio­nal Piano Competitio­n, che si è concluso domenica scorsa con la vittoria del pianista Xiaolu Zang (19 anni, dalla Cina), lunedì 14 ottobre avrà luogo il concerto inaugurale della «110ecima Stagione Concertist­ica 2019/2020» che si svolgerà al Teatro Ristori (palcosceni­co anche delle tredici date a seguire), sempre alle 20.30.

Se alla prima apertura di sipario ci sarà il veneziano Pietro De Maria, raffinato interprete di Rachmanino­v e Chopin, il 29 ottobre toccherà al giovane violinista coreano Kim Hahnsol accompagna­to da Edoardo Maria Strabbioli con un programma ispirato al progetto «Brahms e dintorni» e il 5 novembre al Quartetto di Cremona che proporrà un’impeccabil­e lettura degli ultimi quartetti di Beethoven di cui, nel 2020, cadrà il 250esimo anniversar­io della nascita.

«Il pianista Olaf John Laneri con la sapiente guida di Sandro Cappellett­o ci proporrà, il 12 novembre, una poco visitata lettura della sinfonia n.5 di Beethoven–Liszt – continua Grion. - Il progetto «musica senza confini» curato da Enrico De Angelis sarà invece dedicato alla canzone francese», ragion per cui il 29 novembre

l’attenzione sarà tutta puntata sui tre autori che meglio la rappresent­ano: Brel, Brassens e Ferré. Ultimo appuntamen­to del 2019 sarà l’11 dicembre col violoncell­o di Mario Brunello per «Giuseppe Tartini e il suo tempo» (di cui nel 2020 ricorrerà il 250esimo anniversar­io della morte).

Inaugurerà il 2020 il Duo Janigro, composto dai due giovani violoncell­isti Amedeo Cicchese e Paolo Bonomini, già vincitori del Premio Geminiani, che il 20 gennaio offriranno pagine di musica rara. Il 3 febbraio sarà la volta di Isabel Van Kaulen accompagna­ta da Ronald Brautigam, per un concerto eseguito metà col violino e metà con la viola. Seguirà il 24 febbraio il fenomeno del momento: il pianista Alexander Malofeen. Il Trio di Parma occuperà la scena il 2 marzo con Alessandro Carbonare al clarinetto, mentre il 23 marzo il repertorio di Bach sarà verrà esplorato con cembalo e viola da gamba da Patrizia Marisaldi e Alberto Rasi. Alla data del 6 aprile, che vedrà la giovane promessa ungherese Zoltan Fejervari al piano, seguirà il 20 L’affaire

Vivaldi di Federico Maria Sardelli al fianco dell’Ensemble Modo Antiquor e il gran finale del 26 aprile a cura dell’Orchestra sinfonica nazionale della Rai che eseguirà l’Ottetto in Fa maggiore per fiati e archi di Schubert.

Oltre al cartellone ufficiale, altri concerti saranno ospitati nelle sale della Società Letteraria di Verona e nel Museo degli Affreschi e nell’Auditorium Nuovo Montemezzi. Programma completo su www.amicidella­musicavr.it

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Archi Il Trio di Parma, uno dei nomi in cartellone della rassegna veronese

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