Hellas, Amrabat è la grande sorpresa della mediana
Il marocchino ha già richieste per il mercato invernale
Nell’Hellas «metal» di Ivan Juric, l’anima rock ce la mette lui. Se il segreto di una grande band sta nel ritmo dato dal basso e dalla batteria, Sofyan Amrabat conferma la tesi. Non si ferma mai, il centrocampista marocchino. Non lo farà neppure in questi giorni di pausa della Serie A: convocato in nazionale, disputerà le amichevoli con la Libia, domani a Oujda, e con il Gabon, a Tangeri, martedì prossimo. Dopo, il rientro, per preparare la sfida al Napoli, sabato 19 ottobre, in anticipo, al San Paolo. Amrabat è una delle grandi sorprese di questo Verona. A parte una ristretta cerchia di cultori del calcio belga e olandese, era pressoché sconosciuto al pubblico italiano prima del suo arrivo all’Hellas.
Eppure la sua carriera ha già vissuto delle fasi di rilievo, tra il Feyenoord e il Bruges, e con la partecipazione, con il Marocco, al Mondiale russo dell’anno scorso. Come mai non sia stato notato prima è uno di quei misteri che fanno rimuginare quelli che se lo sono persi e rendono gaudenti gli altri, ossia gli scopritori di questo infaticabile uomo della mediana, una forza della natura che ha nello strapotere atletico il primo tratto, e di contorno non manca di qualità tecnica e furore agonistico. Tutte doti evidenziate nelle sette giornate di campionato che l’hanno visto indossare la maglia del Verona.
Qualcuno sussurra che già a gennaio l’Hellas potrebbe cederlo, dopo averne riscattato il cartellino per 3.5 milioni di euro dal Bruges, club da cui è stato ingaggiato in prestito, ricavando una ricca plusvalenza, ma non sarà così: non ne vuole neppure sentire parlare Juric, men che meno Tony D’Amico. Maurizio Setti sa di aver trovato un tesoro, e proprio per questo ora se lo deve tenere stretto. Quindi, avanti con l’uragano Sofyan, colpo estivo che D’Amico ha messo a segno dopo un lungo inseguimento. Già a giugno, infatti, Amrabat era stato indicato al direttore sportivo del Verona dallo scouting societario. Le richieste del Bruges erano, però, elevate, non sostenibili per i parametri di mercato fissati dall’Hellas. Dopo, la situazione si è sbloccata.
Mentre i belgi raggiungevano attraverso i turni preliminari la qualificazione ai gironi di Champions League, la domanda si abbassava, l’offerta la pareggiava, l’affare era fatta. Con piena soddisfazione di Ivan Juric, che Amrabat l’aveva già visto. Era accaduto durante un viaggio del tecnico croato a Bruges, per salutare il connazionale (e pure lui di Spalato) Ivan Leko, allenatore della squadra in cui giocava Amrabat.
Niente di meglio, quindi, per D’Amico, che abbinare l’okay all’operazione con il pieno assenso di Juric all’approdo a Verona del ragazzo.
L’Hellas nel destino, quindi, per Amrabat, tanto più che a fare da intermediario al suo ingaggio è stato Anthony Seric, gialloblù dal 1999 al 2002. Altro croato e, come Juric (e Leko) cresciuto nell’Hajduk Spalato.
Un copione dal film, tra intrecci e amicizie. Il lieto fine ci sarà se Amrabat proseguirà a esprimersi così e se l’Hellas raggiungerà la salvezza. Intanto, il Verona ha ripreso ad allenarsi, ieri a Peschiera del Garda. Domani, a Vigasio, alle 16, amichevole con gli sloveni dell’Nk Bravo Lubiana.
Nazionale
Il centrocampista giocherà le amichevoli contro Libia e Gabon con il Marocco
La scoperta
Juric lo aveva visto in azione a Bruges durante un viaggio l’anno scorso