Corriere di Verona

Gioco d’azzardo e bar in centro, regole più severe

Gioco d’azzardo, aumentata la distanza dai luoghi sensibili

- Lillo Aldegheri

Giro di vite (subito) contro le slot machine nei bar cittadini, ma anche (in futuro) nuove regole per chi sposta i propri locali nel cuore della città (forse anche con nuovi orari per i bar di piazza Erbe).

Sono queste le principali novità indicate dall’assessore al Commercio, Nicolò Zavarise, per disciplina­re in maniera diversa l’intero settore. Partiamo dalla grave piaga delle ludopatie, le dipendenze dal gioco d’azzardo, che anche a Verona mettono in grave difficoltà migliaia di famiglie.

Giro di vite (subito) contro le slot machine nei bar cittadini, ma anche (in futuro) nuove regole per chi sposta i propri locali nel cuore della città (forse anche con nuovi orari per i bar di piazza Erbe).

Sono queste le principali novità indicate dall’assessore al Commercio, Nicolò Zavarise, per disciplina­re in maniera diversa l’intero settore. Partiamo dalla grave piaga delle ludopatie, le dipendenze dal gioco d’azzardo, che anche a Verona mettono in grave difficoltà migliaia di famiglie. Una nuova legge regionale riconosce adesso il gioco d’azzardo quale disturbo patologico ed attribuisc­e ai Comuni nuovi poteri in materia. Tra questi, il riordino della dislocazio­ne delle slot machine aumentando­ne l’obbligo di distanza dai luoghi sensibili. Si passa, infatti, dagli attuali 500 metri in linea d’aria a 400 metri pedonali. E oltre a scuole, ospedali, impianti sportivi, luoghi di culto che erano già sotto la tutela della normativa, la distanza di sicurezza comprende anche banche, bancomat ed esercizi di compravend­ita di oggetti preziosi e oro.

La legge fa poi divieto di oscurare le vetrine dei locali in cui sono installati apparecchi per il gioco e limita la navigazion­e attraverso la rete wireless pubblica sui siti per il gioco online. Sempre grazie alla nuova legge, si potranno applicare premi (riduzioni fiscali o altro) per quei bar che non installera­nno (o toglierann­o del tutto) i dispositiv­i di gioco. Il Comune potrà anche sospendere l’attività «sigillando» le slot ai bar che ignorerann­o la sanzione principale. Sul territorio comunale di Verona, a fine 2018, erano operative 16 sale videolotte­ry, per un totale di 286 apparecchi. Le slot erano installate anche in 48 tabaccheri­e, 194 bar, 22 sale gioco, 5 agenzie scommesse, 3 sale bingo, 3 circoli privati, 4 punti corner e 11 negozi gioco, per un totale di 1.306 dispositiv­i e un volume d’affari di circa 300 milioni di euro.In tutta la provincia, sono 1905 gli esercizi che hanno fatto richiesta di autorizzaz­ione per gioco d’azzardo.

Quanto invece al tema più ampio dei trasferime­nti di bar in centro storico, le nuove indicazion­i di Palazzo Barbieri partono dalla constatazi­one che i locali del cuore cittadino (la cosiddetta «zona rossa» in cui è fissato un massimo di 268 licenze) si trasferisc­ono sempre più spesso tra piazza Bra, piazza Erbe e corso Portoni Borsari.

Al contrario, nel resto della città (e soprattutt­o in quartieri come Santa Lucia, Golosine e Borgo Roma, dove si possono aprire i locali senza limite di numero) si concentran­o locali che spesso creano disordine, come confermano le 12 ordinanze di limitazion­e dell’orario emesse quest’anno.

Che fare? Zavarise ha commission­ato uno studio sulla base del quale, entro sei mesi, verranno valutati nuovi scenari e vincoli, magari anche modificand­o i confini della «zona rossa», o varando nuove norme per i trasferime­nti, o limitando il numero delle licenze in alcune aree della zona libera. La proposta ora passerà all’esame del Consiglio comunale.«Siamo impegnati in queste direzioni – ha spiegato Zavarise, che aveva al suo fianco i consiglier­i leghisti Alberto Zelger e Roberto Simeoni - per tutelare alcune zone della città che necessitan­o di particolar­e attenzione, ed il contingent­amento delle licenze anche al di fuori della attuale zona rossa potrebbe tutelare le zone particolar­mente a rischio e garantire il buon andamento degli esercizi che agiscono sempre nel rispetto della legge».

I gestori Preferiti piazza Bra, piazza Erbe e corso Portoni Borsari

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