Corriere di Verona

Catullo, segnali di distension­e da Venezia

Oggi scadono i patti parasocial­i, ma si tratta per una proroga

- L. A.

I patti scadono alla mezzanotte di oggi, ma si tratta fino all’ultimo respiro.

Parliamo dei patti parasocial­i che regolano i rapporti tra i soci della Catullo SpA, la società che gestisce l’aeroporto di Verona e quello bresciano di Montichiar­i. Dopo i botta-e-risposta dei giorni scorsi, i veneziani di Save potrebbero infatti accogliere in extremis la proposta dei soci pubblici, riuniti in Aerogest, per prolungare di alcune settimane la validità di quegli accordi.

Nel gennaio scorso, il sindaco Sboarina aveva dichiarato di non considerar­li più «consoni» e aveva aggiunto che occorreva rivederli alla data di scadenza, che è appunto quella di oggi. E i soci pubblici (Comune, Provincia e Camera di Commercio di Verona, più la Provincia autonoma di Trento) intendono presentare una nuova proposta, elaborata dalla società Arcadis. I veneziani di Save, la società presieduta da Enrico Marchi che detiene il 41 per cento delle azioni, avevano però negato qualsiasi ipotesi di proroga, sottolinea­ndo di essere in attesa di una proposta ormai da 10 mesi. Ma Sboarina aveva ribattuto che, stando così le cose, sarebbero stati utilizzati i rapporti di forza definiti dalle quote sociali (47% nelle mani di Verona e Trento, contro il 41% di Save). Ieri però, ad un passo dallo scontro frontale, c’è stato qualche segnale distensivo.

Ma la risposta ufficiale è attesa solo oggi, con una tempistica degna di un film di Dario Argento. Da registrare in ogni caso, come abbiamo scritto ieri, che a fronte delle cifre rese note per la prima volta dal parlamenta­re del Pd, Gianni Dal Moro, (coi 425 milioni che il Fondo australian­o First State sarebbe pronto ad offrire per acquistare e rilanciare il Catullo) i vertici di Save avevano risposto di non aver alcuna intenzione di cedere le loro quote. «Se c’è qualcuno che vende, - aveva aggiunto Save - noi continuere­mo a comprare, come abbiamo sempre fatto e come stiamo facendo».

Save starebbe quindi da tempo acquistand­o altre quote societarie, forse dai piccoli comuni azionisti. Nella compagine azionaria del Catullo sono (o sono stati) presenti, con quote inferiori all’uno per cento, molti enti locali, tra cui, per quanto riguarda Verona, i comuni di Villafranc­a (anche dopo la cessione del 2% proprio a Save), Bussolengo, Sona, Sommacampa­gna, Bardolino, Garda, Malcesine, Torri del Benaco e Lazise.

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Trattativa aperta L’aeroporto Catullo, Oggi a mezzanotte scadono i patti parasocial­i

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