Quasi un suicidio al giorno, Verona capofila per la prevenzione
Oggi colloqui gratuiti in Borgo Roma
Solo in Veneto se ne contano circa 320, quasi uno al giorno. E si tratta della seconda causa di morte tra i giovani tra i 15 e i 19 anni. Per gli esperti, il suicidio è una costante: non è un allarme degli ultimi anni, anche se il trend torna a parlare di un aumento soprattutto tra gli uomini adulti (24 - 65 anni). A maggior ragione qualcosa da combattere e prevenire, soprattutto come «sintomo» di disagio mentale. L’azienda ospedaliera e l’università faranno la propria parte: anche perché proprio nell’area del centro-nord Italia, il tasso di incidenza è più alto rispetto al resto della nazione, con un tasso di circa 6,5 suicidi l’anno ogni centomila abitanti. Il tema sarà al centro della giornata di oggi: il 10 ottobre ricorre, infatti, la giornata mondiale della salute mentale. Per l’occasione, nelle unità di psichiatria e di psicologia clinica di Borgo Roma si terranno colloqui gratuiti e in anonimato, dalle 10 fino alle 17. Un modo per far capire al grande pubblico che mantenere «sana» la propria mente è un modo come un altro per prendersi cura, in maniera completa, del proprio corpo. Ma questa iniziativa sarà solo la prima di una lunga serie. «L’intento è fare di Verona e del Veneto un centro di formazione e innovazione per la cultura della prevenzione nell’ambito della salute mentale». A parlare è Mirella Ruggeri, direttrice dell’unità di psichiatria dell’azienda ospedaliera, di recente nominata presidente della Federazione Internazionale di Psichiatria e di Epidemiologia: prima donna e primo medico italiano a ricoprire quel ruolo. «Prevenire quello che nel nostro ambito si chiama “comportamento suicidario” – prosegue Ruggeri – sarà una delle grandi sfide sanitarie dei prossimi anni. I dati epidemiologici più recenti hanno evidenziato, del resto, come molti giovanissimi siano interessati da questo tipo di comportamento, spesso a causa di violenza, bullismo e persino abusi sessuali. Si tratta di intervenire sul vissuto individuale, ma anche sul contesto sociale. Quest’ultimo può rivelarsi un importanti fattore protettivo: soprattutto se si vive in situazioni di alta coesione sociale. Ma è altrettanto importante che i giovani sappiano gestire i conflitti in modo non violento, favorendo legami familiari, amicali e di sostegno con il resto della comunità». Le iniziative per la giornata mondiale della salute mentale sono state presentate ieri dal dg dell’azienda ospedaliera Francesco Cobello assieme alla prorettrice dell’università, Donata Gottardi e alla delegata per la comunicazione d’ateneo Nicoletta Zerman.