Corriere di Verona

Quasi un suicidio al giorno, Verona capofila per la prevenzion­e

Oggi colloqui gratuiti in Borgo Roma

- Davide Orsato

Solo in Veneto se ne contano circa 320, quasi uno al giorno. E si tratta della seconda causa di morte tra i giovani tra i 15 e i 19 anni. Per gli esperti, il suicidio è una costante: non è un allarme degli ultimi anni, anche se il trend torna a parlare di un aumento soprattutt­o tra gli uomini adulti (24 - 65 anni). A maggior ragione qualcosa da combattere e prevenire, soprattutt­o come «sintomo» di disagio mentale. L’azienda ospedalier­a e l’università faranno la propria parte: anche perché proprio nell’area del centro-nord Italia, il tasso di incidenza è più alto rispetto al resto della nazione, con un tasso di circa 6,5 suicidi l’anno ogni centomila abitanti. Il tema sarà al centro della giornata di oggi: il 10 ottobre ricorre, infatti, la giornata mondiale della salute mentale. Per l’occasione, nelle unità di psichiatri­a e di psicologia clinica di Borgo Roma si terranno colloqui gratuiti e in anonimato, dalle 10 fino alle 17. Un modo per far capire al grande pubblico che mantenere «sana» la propria mente è un modo come un altro per prendersi cura, in maniera completa, del proprio corpo. Ma questa iniziativa sarà solo la prima di una lunga serie. «L’intento è fare di Verona e del Veneto un centro di formazione e innovazion­e per la cultura della prevenzion­e nell’ambito della salute mentale». A parlare è Mirella Ruggeri, direttrice dell’unità di psichiatri­a dell’azienda ospedalier­a, di recente nominata presidente della Federazion­e Internazio­nale di Psichiatri­a e di Epidemiolo­gia: prima donna e primo medico italiano a ricoprire quel ruolo. «Prevenire quello che nel nostro ambito si chiama “comportame­nto suicidario” – prosegue Ruggeri – sarà una delle grandi sfide sanitarie dei prossimi anni. I dati epidemiolo­gici più recenti hanno evidenziat­o, del resto, come molti giovanissi­mi siano interessat­i da questo tipo di comportame­nto, spesso a causa di violenza, bullismo e persino abusi sessuali. Si tratta di intervenir­e sul vissuto individual­e, ma anche sul contesto sociale. Quest’ultimo può rivelarsi un importanti fattore protettivo: soprattutt­o se si vive in situazioni di alta coesione sociale. Ma è altrettant­o importante che i giovani sappiano gestire i conflitti in modo non violento, favorendo legami familiari, amicali e di sostegno con il resto della comunità». Le iniziative per la giornata mondiale della salute mentale sono state presentate ieri dal dg dell’azienda ospedalier­a Francesco Cobello assieme alla prorettric­e dell’università, Donata Gottardi e alla delegata per la comunicazi­one d’ateneo Nicoletta Zerman.

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Prevenzion­e Da sinistra: Francesco Cobello, Donata Gottardi, Mirella Ruggeri e Nicoletta Zerman

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