Sostenibilità collaborativa, il ruolo dei giovani
Il team Enactus dell’Università di Verona; un gruppo di studenti ha dato vita al progetto Rewind for Future seppe Perini, dell’ordine degli avvocati di Verona. Presenti i giovani dell’Elsa, l’associazione europea degli studenti di legge.
Per Nordio, quel valore aggiunto che solo l’umanesimo può assicurare è fondamentale soprattutto per chi opera nella giustizia penale. «I penalisti più di ogni specialista del diritto — afferma — devono confrontarsi con il dolore, con i casi più difficili della vita. Ma anche chi lavora nel processo civile, occupandosi di questioni come i divorzi e controversie in ambito lavorativo, deve avere sempre una maggiore sensibilità».
Per quanto riguarda gli autori, Nordio consiglia di partire
A Univerò, giovedì 17 ottobre, si parla del «ruolo dei giovani verso la sostenibilità collaborativa». Ne discutono, con Paola Signori dell’Università di Verona, Cesare Avesani Zaborra del Parco Natura Viva, Susanna Martucci di Alisea Recycled and Reused Objects Design, Lorenzo Orlandi di Rete Innovazione
dai classici del grande drammaturgo inglese: «Il Mercante di Venezia è una straordinaria riflessione sulla giustizi — spiega — ma anche il “Giulio Cesare”, con il monologo di Marco Antonio racconta benissimo la volubilità della folla, anticipando il fenomeno dei mass media e dei social media. Infine l’Amleto, che tratta della complessità dell’esistenza». Venendo alla letteratura italiana, il
Sostenibile e Arianna Costa di Rewind for Future. Quest’ultimo è un progetto del team Enactus dell’Università scaligera, che prevede il riciclo degli scarti dell’industria tessile con la collaborazione tra studenti e donne in difficoltà. Modera Lorenzo Fabiano, del Corriere di Verona e del Veneto.
consiglio è quello di riprendere in mano i Promessi Sposi. «Molti episodi narrati da Manzoni da quello dell’azzeccagarbugli alla rivolta del pane, dovrebbero essere conosciuti da un buon magistrato». Non si può prescindere, infine, dalla conoscenza dei classici, soprattutto quelli latini, e della storia. «Il nostro diritto deriva per la quasi totalità dal diritto romano — prosegue Nordio — un’eredità che va conosciuta e che rappresenta il miglior antidoto contro l’eccesso di tecnicismo. Certo, i magistrati, senza la tecnica, viaggerebbero sulle nuvole. Ma affidandosi eccessivamente ad essa il rischio è quello di perdere l’occhio inve
esattamente come il medico che si affida troppo all’automazione rischia di perdere l’occhio clinico». Infine, un consiglio agli studenti che si stanno per laureare: «Le professioni giuridiche si stanno trasformando — conclude Nordio — la figura dell’avvocato generico sta scomparendo, occorre specializzarsi e la selezione si fa sempre più difficile. Io continuo a essere innamorato della professione del magistrato e consiglio ai neolaureati di prenderla in considerazione. Certo, non è facile superare il concorso, ma una forte motivazione non può che aiutare».
A discutere di come «affrontare ogni sfida nello sport e nel lavoro», giovedì 17 ottobre ad Univerò con il professor Federico Schena, sarà Simone Origone (foto)
Origone, valdostano classe 1979, è uno sciatore di velocità. Ha vinto sei medaglie d’oro mondiali e conquistato 10 coppe del mondo di sci velocità.
Il suo record è di 252,632 km/h
Uomo di legge Carlo Nordio è stato fino al 2017 procuratore aggiunto a Venezia