Corriere di Verona

«Monopattin­i, sostenibil­ità finta La città è inadatta ad accoglierl­i»

- di Matteo Sorio

Incarnano una «sostenibil­ità finta» e Verona «non è pronta ad accoglierl­i». Monopattin­i elettrici bocciati da Deborah Viviani, ricercatri­ce nel dipartimen­to di scienze umane e professore­ssa di Sociologia e psicologia dei consumi all’università.

Incarnano una «sostenibil­ità finta» e Verona «non è pronta ad accoglierl­i». Ricercatri­ce nel dipartimen­to di scienze umane e professore­ssa di Sociologia e psicologia dei consumi all’università, Deborah Viviani dice la sua sui monopattin­i elettrici e sul nuovo, piccolo fenomeno della mobilità in città.

Professore­ssa Viviani, un noleggio di monopattin­o costa tra i 9 e 15 euro all’ora: e se l’entusiasmo prima o poi finisse dove inizia l’estratto conto?

«Non è detto. Se guardiamo al prezzo il consumator­e fa spesso scelte “immotivate”. Pensiamo agli smartphone. Eppure dalla crisi non siamo usciti, semmai l’abbiamo masticata…».

Dunque perché in momenti di restrizion­e continuano a essere venduti prodotti non economici?

«La risposta è nel loro significat­o simbolico che giustifica il prezzo. Anche i monopattin­i creano uno stile di vita, sono una cosa nuova che “rispetta l’ambiente” e come prodotto ci fanno da specchio nelle relazioni con gli altri».

Il monopattin­o che non inquina…

«Un escamotage di marketing sul tema “cool” del momento, ossia la sostenibil­ità. Domando io: perché non andiamo in bici, allora? Quella del monopattin­o è una sostenibil­ità finta».

Perché?

«Perché non inquina ma è anche vero che non ci dobbiamo pedalare sopra, quindi non c’è esercizio fisico, quindi non si porta benessere anche a noi stessi. Peraltro siamo al classico esempio di consumi più rapidi rispetto alle trasformaz­ioni del contesto…».

Cioè?

«Verona non è pronta per mezzi di spostament­o simili. I monopattin­i possono essere usati sulle piste ciclabili ma le piste ciclabili per muoversi in sicurezza già di per sé sono poche e poi i monopattin­i vanno più veloci di una bici. Mi pare una convivenza difficile: finché c’è un monopattin­o su una ciclabile va bene ma quando cominceran­no a essere molti la città dovrà pensare a qualcosa, anche nell’ottica di un pericolo di scontri».

Tra l’altro neppure le strade del centro storico aiutano…

«La pavimentaz­ione del centro storico è tutt’altro che ideale».

Ma i monopattin­i possono sostituire altri mezzi?

«Non credo. La bici la usano i giovani come i più grandi, il monopattin­o no. E nemmeno quando verrà da piovere un mezzo come l’autobus sarà sostituito dal monopattin­o».

Però ci sono anche over 50 che si divertono a sperimenta­rlo…

«Lì, in certi casi, può anche subentrare la voglia di sentirsi giovani».

Quindi almeno fino all’inverno i monopattin­i resteranno protagonis­ti?

«Credo che il fenomeno si sgonfiereb­be se ci fossero restrizion­i sull’uso».

Le regole già ci sono, semmai le rispettano in pochi.

«Presuppost­o: i pedoni, chi va in bici, chi va in auto, le rispetta sempre le regole? Sul monopattin­o, magari gli utenti si sentono ancora in pochi e così pensano di poterla passare liscia più facilmente. Fosse un fenomeno ancor più ampio, forse, cambierebb­ero percezione e comportame­nti».

Il fenomeno

Da alcune settimane i monopattin­i elettrici a noleggio sono disponibil­i in città

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Esperta Francesca Viviani, ricercatri­ce all’Università di Verona

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