Corriere di Verona

Lo scultore ostaggio dei banditi «Così mi sono salvato»

Lo scultore Chiaralunz­i rapinato in casa a Mezzane, gli hanno puntato la pistola alla testa: «Io, ancora sotto choc»

- Francesco Sergio

MEZZANE DI SOTTO«Sono stati attimi di paura difficili da dimenticar­e». A parlare è Giancarlo Chiaralunz­i, lo scultore aggredito in casa propria da due banditi.

«Sono stati attimi di paura difficili da dimenticar­e. Sono ancora sotto choc; ho il terrore di entrare in camera mia». A parlare è Giancarlo Chiaralunz­i, scultore 78enne residente a Mezzane di Sotto che nel primo pomeriggio di venerdì è stato aggredito in casa propria da due banditi mentre si trovava nella sua camera da letto a riposare. Sul caso stanno ora indagando i carabinier­i della Compagnia di Verona arrivati sul posto insieme alla sezione investigaz­ioni scientific­he per effettuare i rilievi. «Encomio ai carabinier­i; un’Arma eccezional­e», dice Chiaralunz­i ringrazian­do i militari per il loro intervento. Secondo una prima ricostruzi­one intro torno alle 14.30 due uomini con i volti coperti dai passamonta­gna hanno fatto irruzione nell’abitazione dell’anziano signore, piuttosto isolata dal centro del paese. L’uomo, che soffre di una grave malattia, si trovava da solo in casa perché la compagna era uscita a fare la spesa. «Hanno scavalcato la recinzione e sono entrati dalla porta principale dove c’erano le chiavi – prosegue la vittima della rapina. - Li ho sentiti ma pensavo che fosse la mia compagna che rientrava. Avevano i guanti e le scarpe da ginnastica ed erano entrambi muniti di pistole Beretta. Hanno acceso la luce della mia camera e mi hanno puntato la pistola alla testa schiaccian­dola conil cuscino e colpendomi la mano destra. Non parlavano bene, si sentiva poco ma ho intuito che erano dell’Est, molto probabilme­nte romeni. Chiedevano oro, soldi e orologi».

Il 78enne, che non possiede in casa alcun prezioso né casseforti, ha risposto così ai propri aggressori: «Ho recitato la parte del vecchio rincoglion­ito tentando di parlare un italiano scorretto». E poco dopo, è ritornata la compagna. «Si è subito insospetti­ta vedendo un’auto con i fari accesi parcheggia­ta nel nostro spazio – continua Chiaralunz­i – Si è perciò avvicinata e ha chiesto alla donna seduta all’interno, che faceva da palo ai due ladri, di spostarla».

La risposta dell’automobili­sta le ha fatto intuire che qualcosa non andava e così ha chiamato i carabinier­i. «La complice - aggiunge il 78enne - ha avvisato tramite cellulare i due ladri che sono fuggiti dalla finestra del bagno portandosi via la mia pistola Luger e lasciando qui una mazza di ferro. Hanno poi assaltato l’auto di un mio amico pittore minacciand­olo con la pistola per farlo scendere. Quando si sono accorti che la strada era bloccata dalla macchina della mia compagna, sono fuggiti a piedi verso i monti. La complice, invece, è scappata con l’auto senza fermarsi allo stop».

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(foto Sartori) Scosso Giancarlo Chiaralunz­i tra le sue sculture

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