Corriere di Verona

Medici non specialist­i si candidano centinaia di giovani

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Sono ai nastri di partenza i primi 224 medici non specialist­i che hanno risposto all’avviso di selezione lanciato da Azienda Zero il 15 settembre in ottemperan­za alle due delibere di Ferragosto con cui la giunta Zaia ha deciso l’assunzione di 500 laureati. Misura emergenzia­le adottata per tamponare la drammatica carenza di 1300 ospedalier­i. Il bando chiuso ieri metteva a disposizio­ne di candidati non ancora specializz­ati ma abilitati alla profession­e 320 posti per smaltire codici bianchi al Pronto Soccorso. Sempre ieri è partito il secondo avviso di selezione per reclutare 150 internisti da destinare ai reparti di Medicina e Geriatria.

Ora l’iter, per la tranche iniziale di 224 medici, prevede la verifica dei requisiti, tra cui l’iscrizione all’Ordine, e un periodo di formazione teorica e pratica (con tutor) che la Regione deve concordare con l’Università. Una volta concluso il tirocinio, saranno assunti con contratti libero-profession­ali dalle aziende sanitarie che ne avranno bisogno. «L’adesione è stata

importante — dice il governator­e Luca Zaia — il che dimostra quanta voglia di lavorare abbiano i giovani medici, imprigiona­ti nell’assurdità nazionale delle borse di specialità in numero largamente inferiore ai laureati». E anche in risposta ai dubbi avanzati dai sindacati, il presidente anticipa: «Non butteremo mai allo sbaraglio questi ragazzi, li inseriremo gradualmen­te, vicino ai colleghi strutturat­i e a occuparsi delle situazioni più semplici, non certo di codici rossi. Abbiamo fiducia nelle nostre Università e siamo certi che con la preparazio­ne ottenuta le nuove forze in campo saranno preziose. Si occuperann­o per esempio di codici bianchi al Pronto Soccorso o al massimo verdi».Il ricorso ai non specialist­i è una delle 16 proposte inserite dal Veneto in un documento elaborato per rispondere alla mancanza di ospedalier­i e approvato, a Roma il 26 settembre scorso, dalle altre Regioni. «Se anche il bando per internisti sarà un successo, disporremo di centinaia di forze fresche da inserire nel sistema, garantendo loro un lavoro e un’occasione unica per potersi formare sul campo — aggiunge Manuela Lanzarin, assessore alla Sanità —. E’ chiaro che si tratta di una soluzione emergenzia­le, ma la questione ha due facce: quella dell’urgenza e quella della programmaz­ione di prospettiv­a. L’urgenza è dettata dalla necessità di non chiudere reparti, la prospettiv­a riguarda l’esigenza di una riforma che sburocrati­zzi l’iter verso l’esercizio della profession­e».

Zaia Non li butteremo allo sbaraglio, saranno inseriti vicino ai colleghi strutturat­i

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